Per concludere la discussione, inserisco qualche foto e la cartina del percorso, che ho disegnato a memoria:
Non metto la mano sul fuoco per il tratto fra Porta Venezia e il Casoretto, ma il resto direi che è giusto. Vorrei segnalare come il percorso fosse stato tracciato evitando con cura le strade più trafficare e le rotaie del tram (che venivano sempre attraversate perpendicolarmente), il che in una città come Milano non è impresa da poco.
Da apprezzare anche l’efficace servizio d’ordine svolto dai volontari FIAB ma anche dai Vigili motociclisti, costretti a trascinarsi a passo di lumaca e cercare i varchi più improbabili nella calca, con 200 kg di moto e un motore che scalda; l’una e l’altra cosa hanno evitato quasi del tutto i conflitti con gli altri utenti della strada. Ciononostante mia moglie, che ha partecipato per la prima volta a un’iniziativa del genere, mi ha fatto notare come ci fossero ancora un po’ troppi ciclisti che si comportavano come se la strada fosse esclusivamente loro, e in effetti in un paio di occasioni abbiamo notato dei bambini comportarsi con più sale in zucca dei loro genitori…
Partenza da piazza Castello, dopo gli inevitabili pippotti di chiunque avesse accesso al palco e a un microfono.
Sempre piazza Castello; davanti a me, con il giubbotto azzurro, la mia signora in sella alla sua Bianchina.
In via Mascheroni, ripavimentata da poco eliminando le rotaie del tram, con il contrasto fra le architetture tradizionali e una delle Tre Torri.
Ancora in via Mascheroni, tre ciclisti di domani, disciplinatissimi e in formazione perfetta.
Sosta in corso Sempione per compattare il gruppo: c’è chi ne approfitta per rifocillarsi.
Siamo in piazza Novelli, dopo 9 km di pedalata il gruppo è ancora bello compatto.
In fondo a via Feltre, subito dopo il ponte sul Lambro e ormai alle porte del parco.
Ultimo chilometro in viale Turchia: ormai si possono allentare un po’ le redini.
Arrivati a destinazione, la folla lasciava presagire lunghe attese prima di poter mettere i denti su un panino, per cui dopo aver salutato Davide della Stazione delle Biciclette che partecipava con cargobike e famiglia al seguito, abbiamo preferito voltare i manubri verso la città e una volta in piazza Udine, tuffarci in metropolitana e tornarcene a casina.
Vittorio