problemi alla valvola? Leggete più avanti:
http://www.bicipieghevoli.net/index.php?topic=816.msg46702#msg46702
------------------segnalo:
Nanoo in liquidazione?
http://www.bicipieghevoli.net/index.php?topic=11396
Nanoo Avenue Pedelec
http://www.bicipieghevoli.net/index.php?topic=7187
Nanoo 14" freni a disco
http://www.bicipieghevoli.net/index.php?topic=8608
Ox Bikes Peco
http://www.bicipieghevoli.net/index.php?topic=6017
Gekko, la lucertola pieghevole
http://www.bicipieghevoli.net/index.php?topic=152
Mobiky Genius, una bici da intermodalità spinta
http://www.bicipieghevoli.net/index.php?topic=92
-----------------Quando
Lorenzo di Spezial Cycle di Bologna mi ha chiesto un parere sul suo parco bici pieghevoli, sono subito rimasto affascinato da una "nanetta" che prometteva bene: la Nanoo.
Mi ero dimenticato che per questa bicicletta avevo già speso parole di apprezzamento l'anno passato, sul
post della Gekko, dove però concludevo "
Alfredo ha provato a contattare la casa madre, ma senza successo. Peccato, le 7 marce non mi dispiacerebbero."
Sfruttando le vacanze invernali, sono quindi salito a Bologna ad approfondirne la conoscenza. Tornato a Roma, in collaborazione con Domenico di Napoli (evviva l'Italia unita!
) , ho deciso di acquistarne una in sostituzione della
Mobiky Genius.
A mio avviso, i due modelli potrebbero essere accostati per due caratteristiche:
Partiamo dalle geometrie:
la Nanoo a confronto con la Genius e la Dahon MuP8 Il passo ruota-ruota della Genius è più lungo, a vantaggio della spinta e della tenuta di strada. La Nanoo invece ha il carro posteriore più vicino alla perpendicolare del sellino (facilitando - se uno volesse - le impennate), con (forse) il risultato di alleggerire l'avantreno che in curva sento meno aderente.
La Nanoo ha però la pipa manubrio (a differenza della Genius), quindi una risposta dello sterzo meno nervosa e una distanza sellino-manubrio di 56cm (contro i 52cm dell'altra).
Rimane comunque sotto i 62 cm della Dahon MuP24, e i 67cm della Tikit e della Brompton (vedasi il confronto nella
relativa discussione).
Il confronto con il telaio Dahon sottolinea invece quanto diverse siano le due filosofie progettuali.
Tornando alla Genius, la Nanoo sembra anche più equilibrata nel posizionamento del "movimento centrale" rispetto alla seduta, a vantaggio dell'efficienza di spinta ed il comfort (vedasi la
discussione sull'ergonomia).
Dal punto di vista del
trasferimento passivo, sono comparabili: entrambe una volta piegate continuano a scorrere sulle due ruote, con la anteriore libera di sterzare e quindi controllare la traiettoria.
Gli
ingombri sono leggermente a favore della Genius (anche se le differenze già minime, possono venire ulteriormente ridotte sfilando il manubrio della Nanoo, operazione agevolata dalla leva di sblocco di serie), come anche la velocità di piega.
Nanoo e Genius ripiegate
Confrontando i due manubri ho trovato quello francese più solido, anche perchè quello della Nanoo, una volta separato nei due tronconi, sembra più vulnerabile ad eventuali urti.
Anche la procedura di piega è più laboriosa: sulla Genius è "sufficiente" (in realtà li trovo fin troppo duri) alzare le due leve (cerchiate in celeste in figura) per abbattere le due ali; sulla Nanoo per allentare il blocco (freccia verde in figura) bisogna prima alzare la leva rossa (che altrimenti intercetta la corsa ostacolandola, a meno che non si decida di posizionarla richiusa leggermente angolata rispetto alla direzione di marcia) , quindi sfilare e ruotare i due tronconi (movimenti indicati in giallo in figura).
La leva di sblocco dello sterzo (rossa in figura) è utile qualora si voglia ridurre l'ingombro laterale senza dividere il manubrio, poichè una volta allentata permette di ruotare (es: 90 gradi) il manubrio rispetto alla forcella.
i due manubri a confronto
Confrontando la Nanoo con la Dahon P8, registro una piega più veloce, come anche una maggiore praticità nei trasferimenti passivi.
La Nanoo e la Dahon MuP8 nella metropolitana romana
Aggiungo una maggiore sensazione di solidità (tutta da verificare) grazie all'adozione di un telaio a quadrilatero, meno soggetto a stress (come già ipotizzato per la
Bullhead, con cui condivide - almeno a grandi linee - la geometria).
Sempre in tema di ingombri, il confronto con la Brompton evidenzia le due filosofie:
la Nanoo e la Brompton a confronto, in una foto scattata da Ziobici nb: considerato che sulla Nanoo manubrio e sellino si possono sfilare completamente, ho tratteggiato in rosso la porzione di ingombri che si può abbattere ulteriormente.
La bici europea riduce le misure (con una piega più lenta), distribuendosi in larghezza, mentre la Nanoo si sviluppa in verticale, seguendo la filosofia (e i vantaggi) già descritti nel post sulla Genius: "
la maniglia per il trasferimento passivo arriva a più di un metro di altezza, permettendo un agevole controllo della bici ripiegata, anche in mezzi molto affollati, dove la bici rimane sempre "a portata di mano" (mentre le altre bici generalmente si "abbassano" a terra, costringendo a chinarsi per recuperarle)"Dopo essermi arreso alla strategia francese del "tutto dedicato"
(dal telaio al manubrio, per non parlare del cambio e dei freni), la Nanoo mi ha ridato speranza nella capacità dell'essere umano di adottare una "lingua comune"
Alcuni dati della componentistica standard:
- cannotto sella 27.2 300mm
- cannotto sterzo 22.2
- guarnitura 52 denti 130mm
- freni v brake
- cambio Shimano Tourney 7 marce con pacco pignoni 11-24 denti
i 4 punti "critici" della Genius: 1: il freno anteriore; 2: la trasmissione; 3:il freno posteriore; 4: il cambio
Caratteristiche che permettono di lavorare sul progetto originale per cercare di smussare alcuni limiti che mi sembra di aver rilevato durante queste prime settimane di utilizzo:
- distanza manubrio-sellino migliorabile (si può sostituire il cannotto sterzo e la pipa)
- altezza cannotto sellino sottodimensionata per l'altezza media europea (io sono alto 1.70mt). Ho già ordinato un cannotto più lungo da un rivenditore internazionale
- rischio perdita bulloni telaio: utilizzare del frena filetti anzichè stringerli a morte, altrimenti si rallenta la piega perchè aumenta la frizione degli snodi
- sviluppo metrico fin troppo leggero. La marcia più corta ha uno sviluppo di 200 cm, mentre quella più pesante solo 444cm (vedasi il grafico nella discussione sulla trasmissione). Ho già ordinato una guarnitura da 55 denti, perchè non si può lavorare sul pacco pignoni, già al limite con gli 11 denti dell'ingranaggio più piccolo
- parafanghi sottodimensionati per la pioggia?
il maestro meccanico Valerione nella ciclofficina Donchisciotte durante una sessione di studio dei componenti della Nanoo
Riassumendo: la Nanoo risulta a mio avviso più versatile della Genius. Il cambio a 7 marce permette di affrontare con maggiore gradualità le variazioni di pendenza (anche se potrebbe risultare un po' troppo leggero per una "gamba allenata"). La guida è più vicina ad una bici normale di quanto non offra la Genius (anche se faccio difficoltà a pedalare in piedi su entrambe).
I prezzi credo siano confrontabili, ma non ho ancora informazioni precise. Sono in trattativa con il distributore italiano (che si è dimostrato molto disponibile) per sviluppare uno sconto sull'acquisto che coinvolga il mercato romano (dove non mi risultano ci siano ancora negozi interessati). Mi rendo disponibile a farla provare a chi fosse interessato.
A conti fatti, mentre le criticità della Genius la collocavano nell'
intermodalità spinta senza grandi margini di miglioramento (anzi, sfruttando la sua piega molto veloce), le potenzialità insite nella Nanoo non permettono di interpretarla altrettanto facilmente.
Nei prossimi giorni approfondirò questo post con ulteriori dettagli, tutt'ora in fase di elaborazione.