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Autore Topic: sicurezza in strada (articoli, campagne, ...)  (Letto 83955 volte)

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sicurezza in strada (articoli, campagne, ...)
« Risposta #45 il: Aprile 30, 2013, 05:54:21 pm »
[Uk] I parlamentari a Cameron: “Iniziamo la rivoluzione ciclabile”



Pochi giorni fa il Times ha pubblicato in prima pagina un articolo sulla proposta che sta per portare in parlamento Cameron e che riguarda nuove misure per la salvaguardia dei ciclisti. Si tratta di una "riforma" sollecitata dall'opinione pubblica e, in particolare, proprio dal Times che 14 mesi fa diede vita al movimento #salvaiciclisti, sostituendo le notizie di prima pagina con un unico, gigante, titolo: "Save our cyclists".



La cosa interessante è che qualche giorno fa, sempre sul Times, oltre all'articolo di pura cronaca, c'era un editoriale in cui si parlava dell'importanza di questa riforma: "I ciclisti sono stati una buona cosa per Cameron...adesso è tempo che lui sia una buona cosa per i ciclisti". Leggendo c'è una precisa disamina di quanto questa riforma sia importante per lo Stato, di come possa rendere migliore l'Inghilterra e di quanto l'impatto dei ciclisti sia importante per la salute di tutti e per le casse dello Stato.

E’ certamente un segnale importante che un giornale autorevole come il Times spenda tante risorse intellettuali su una battaglia come questa e, soprattutto, che sia riuscito davvero ad influire sull'agenda politica di un Paese.

Le associazioni di automobilisti, i responsabili della sicurezza stradale e i membri dell'opposizione hanno accolto con favore le proposte, che a loro giudizio salverebbero vite umane, migliorerebbero la salute pubblica e l'ambiente e farebbero risparmiare milioni di sterline spese per curare malattie che possono essere prevenute.


Le sollecitazioni sono arrivate al termine di un'inchiesta parlamentare durata quattro mesi, ispirata dalla campagna “Cities fit for Cycling”, promossa dal giornale britannico, su come incentivare l'uso della bicicletta e proteggere le persone sulle strade. Le proposte prevedevano: limite fisso di 20 miglia orarie (32 chilometri l'ora) sulle strade residenziali; accesso per tutti gli studenti all'addestramento sulla bici; manto stradale e incroci migliori; piste ciclabili riservate e diffuse; applicazione più rigida del codice della strada.

“La tutela degli utenti deboli – spiega Umberto Guidoni, segretario generale della Fondazione Ania - rappresenta una priorità nella lotta all’incidentalità stradale. Per aumentare i livelli di sicurezza di questi soggetti è fondamentale la sensibilizzazione attraverso i media e, in tal senso, ritengo che ciò che è accaduto in Gran Bretagna rappresenti un caso esemplare. Il prestigioso quotidiano The Times 14 mesi fa lanciò una campagna a favore dei ciclisti, dando il via ad un movimento di opinione che ha portato il tema della tutela dei ciclisti nell’agenda delle priorità delle forze politiche britanniche. In questi giorni il premier David Cameron proporrà delle riforme per aumentare i livelli di sicurezza dei ciclisti in Inghilterra, un paese in cui, dal 2000 al 2010, sono morti 1.275 ciclisti, 104 nel solo 2010. Nello stesso periodo, in Italia, sono morti 2.556 ciclisti, ovvero più del doppio, e nel 2010 ne sono morti 263. Eppure il problema non è all'attenzione”.

Oggi in Italia circolano oltre 11milioni di biciclette. A livello europeo, nel 2010, il nostro Paese si colloca al terzo posto per la mortalità stradale dei ciclisti, preceduto solo dalla Germania (462 morti) e dalla Polonia (280). Situazione migliore in Romania (182), Francia (147), Olanda (138) e Gran Bretagna (104). (Fonte: CARE 2011 con dati al 2010).

“Questi dati – continua Guidoni - dimostrano che nel nostro Paese, gli utenti deboli della strada continuano ad essere molto vulnerabili perchè poco o niente si è fatto in termini di prevenzione, comunicazione e sensibilizzazione. La Fondazione Ania come ha fatto 14 mesi fa, anche oggi rivolge un plauso ai giornalisti e al direttore del Times per il grande impegno che hanno profuso nella battaglia in favore dei ciclisti. Allo stesso modo, ci auguriamo che la tutela degli utenti deboli e, più in generale, il tema della sicurezza stradale diventi prioritario nell’agenda del prossimo Governo italiano”.

30 aprile 2013  di SARA FICOCELLI

Fonte | http://www.repubblica.it/motori/auto/sezioni/attualita/2013/04/30/news/iniziamo_la_rivoluzione_ciclabile-57738556/?rss
Fonte ENG | http://www.thetimes.co.uk/tto/public/cyclesafety/article3747215.ece
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Offline occhio.nero

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« Risposta #46 il: Agosto 10, 2013, 12:21:18 pm »
Gb, altro passo verso un paese di ciclisti: "Negli incidenti, auto presunte colpevoli"

http://www.repubblica.it/ambiente/2013/08/09/news/gb_altro_passo_verso_un_paese_di_ciclisti_negli_incidenti_le_auto_avranno_sempre_torto-64540003/?ref=HREC2-6

La proposta dei LibDem, il terzo partito del Paese e alleato di governo dei conservatori, per riformare il codice della strada: saranno gli automobilisti a dover dimostrare che avevano ragione. Lo stesso varrà per i ciclisti che investono i pedoni. La platea di chi va sulle due ruote è diventato un bacino elettorale che fa gola
dal nostro inviato VINCENZO NIGRO

Lo leggo dopo
LONDRA - In Gran Bretagna la campagna per favorire, sostenere e diffondere il verbo del "Ciclismo Uber Alles" non conosce soste. E' qualcosa che sta diventando virale, che vede sfrecciare ovunque nelle strade della capitale orde di ciclisti che rinunciano ad auto, metro e bus per abbracciare le due ruote. Siti internet in crescita. Social network impazziti. Importazioni selvagge di bici, selle e manubri a migliaia, soprattutto dalla bella Italia.

Una campagna che ormai anche i politici provano ad intercettare: hanno capito che, certo, molti odiano i ciclisti, le due ruote fra le quattro ruote sono un problema che polarizza favorevoli e contrari. Ma se tu scegli il polo giusto magari guadagni un bel po' voti.

E' quello che fanno i LibDem, il terzo partito inglese, oggi alleato dei Tory nel governo nazionale. Al prossimo congresso di inizio autunno i LibDem sosteranno la proposta di un loro giovane deputato, Julian Huppert: un automobilista che abbia un incidente con un ciclista sarà considerato responsabile a meno che non sia in grado di provare il contrario. Una presunzione di colpevolezza, "presumed guilty",  che i ciclisti sconteranno però nei confronti dei pedoni che dovessero mettere sotto la loro bicicletta. Il più debole messo in condizioni di difesa favorevole.

Il congresso dei LibDem avrà una delle sue "tesi" (pensate...) dedicata alla "Cycling Reform", una revisione delle regole che aiutano i ciclisti nel Regno Unito. Verrà chiesta al governo maggiore repressione contro le auto che invadono le piste ciclabili ormai in crescita esponenziale. Ma rafforza le ingiunzioni ai ciclisti a rispettare fedelmente le regole del codice della strada: sarete più protetti e favoriti, ma non potete saltare sui marciapiedi e sfuggire ai semafori rossi come vi pare.

In parlamento è nato un gruppo interpartitico a favore della bicicletta; in mezzo c'è anche Chris Boardman, campione olimpico nel 1992, che suggerisce al premier Cameron di prendere esempio dal (rivale) sindaco di Londra Boris Johnson: "Cameron farebbe bene a guardare a quello che ha fatto Johnson a Londra: nella capitale ormai abbiano un cycling action plan, abbiamo risorse sempre maggiori e un responsabile per il ciclismo che spinge perché le politiche per la bicicletta vengano rispettate. Questo impegno da Londra si deve diffondere in tutto il paese".

Il Times, che è il giornale che per primo ha sostenuto la causa dei ciclisti, ha trovato nuovi lettori e nuovo sostegno alla causa che ha deciso di difendere. Alla fine anche Edmund King, il presidente della AA, l'Aci britannica, ha dovuto ammettere: "Se siamo seri sulla rivoluzione delle biciclette allora c'è bisogno dell'impegno diretto del primo ministro, e tutti noi lo seguiremo: più biciclette, più piste ciclabili".
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TAG Ciclisti,  Gran Bretagna,  libdem
Federico
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« Risposta #47 il: Agosto 29, 2013, 06:57:42 pm »
Dalla Scozia la nuova campagna per la sicurezza stradale
(27 agosto 2013, Paolo Pinzuti, BikeItalia)

È simpatica, ironica, divertente e colorata.

È la nuova campagna scozzese sulla sicurezza stradale e si chiama Nice Way Code (codice di carina condotta) lanciata e promossa da un’alleanza di soggetti a diverso livello: ne fanno parte tutte le associazioni ciclistiche, la federazione dei tassisti, la polizia, il ministero dei trasporti, l’azienda dei trasporti di Edimburgo, etc, etc.



L’obiettivo è quello di stimolare la gentilezza tra tutti gli utenti della strada, per abbassare il livello di conflitto e migliorare la sicurezza. La campagna dice ai ciclisti di non passare con il semaforo rosso, non per una questione di sicurezza, ma perché questo atteggiamento rovina l’immagine dei ciclisti stessi e fa arrabbiare gli automobilisti, viceversa dice agli automobilisti di non occupare gli spazi riservati ai ciclisti per la stessa ragione di controllare ad ogni incrocio se ci sono ciclisti nascosti. Dice ai ciclisti di vestirsi in modo visibile, perché questo piace agli automobilisti e ricorda a tutti che i pedoni sono fragili, che si rompono facilmente.


 

Le campagne per la sicurezza stradale sono spesso associate ad elementi che evocano il timore della morte e del dolore. Nice Way Code invece stravolge la porspettiva ricordandoci che le strade possono essere luoghi piacevoli, ma a condizione di mettere in atto una serie di comportamenti virtuosi.

nice code way2

Esattamente il contrario di quanto fatto l’anno scorso in  Italia da parte da ANIA che, pur affidando la creatività a Oliviero Toscani, non è riuscita a proporre nulla di meglio di un “nel circo della strada puoi piangere e puoi far piangere”.

La campagna Nice Way Code riprende lo spirito del film “NO” del 2012, regia di Pablo Larrain, e che racconta di come la dittatura cilena fu messa alla porta della storia attraverso un referendum popolare senza alcuna possibilità di vittoria. La campagna di sostegno alla fine della dittatura, invece di puntare il dito contro le mostruosità commesse da Pinochet, mostrava lo spirito spumeggiante del futuro. Colori, humor, felicità sono gli ingredienti che hanno portato alla fine di una delle più sanguinarie dittature del dopoguerra.

Un film la cui visione suggerisco vivamente ai signori che lavorano nella comunicazione dell’Associazione Nazionale delle Imprese Assicurative, nella speranza che quest’anno ci possano riservare qualcosa di decente.

Federico
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« Risposta #49 il: Ottobre 24, 2013, 11:18:19 am »
incredibile... :-\

p.s. 
Citazione
Quelli più pericolosi? «La via Palmiro Togliatti all’altezza di via della Serenissima...>>

ma se sono parallele tra di loro!!  :o

pessimo esempio per un professore di “Strade, ferrovie e aeroporti” o pessima trascrizione del giornalista. ::)
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Offline bromptonian

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« Risposta #50 il: Ottobre 24, 2013, 11:30:34 am »
Se interpreto bene, forse l'articolo voleva indicare solo a che altezza della Togliatti (visto che è lunga quanto mezza Roma!) e non un incrocio tra le due strade. Resta il fatto che il quadro non è affatto edificante.
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« Risposta #51 il: Ottobre 29, 2013, 08:32:49 pm »
35 morti all'anno a Parigi (2.3 milioni di abitanti) contro 200 morti all'anno a Roma (2.7 milioni). A Roma esistono 15 incroci con 50-60 incidenti all'anno, e nessuno muove un dito. Le nostre vite non valgono nulla per i nostri amministratori. E nemmeno per noi stessi visto che tolleriamo tutto ciò.

Offline bromptonian

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« Risposta #52 il: Ottobre 29, 2013, 10:46:04 pm »
Siamo una popolazione davvero strana
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« Risposta #53 il: Marzo 06, 2014, 03:38:22 pm »



DOCUMENTO PNSS Orizzonte 2020 : http://www.mit.gov.it/mit/mop_all.php?p_id=17834

1.1   Riferimento
Piano Nazionale della Sicurezza Stradale (PNSS) Orizzonte 2020


1.2   Periodo di Consultazione
La durata della consultazione è di 4 settimane: da 03/03/2014 a 31/03/2014. Non saranno presi in considerazione i contributi inviati dopo il termine del periodo di consultazione.


1.3   Oggetto e finalità della Consultazione
Il Piano Nazionale della Sicurezza Stradale con orizzonte 2020 (PNSS Orizzonte 2020), accogliendo gli obiettivi e gli indirizzi della Commissione Europea, da questa definiti negli Orientamenti programmatici sulla sicurezza stradale per il periodo 2011-2020 , prosegue l'azione del precedente Piano 2001-2010 e ne costituisce un aggiornamento. I riferimenti normativi sulla base dei quali il Piano è adottato sono: l'art. 1 del D.lgs. 30 aprile 1992, n. 285 e l'art. 32 della Legge 144 del 17 maggio del 1999.
Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha elaborato una prima versione del PNSS Orizzonte 2020, oggetto della consultazione. Il documento è accessibile al seguente link: PNSS Orizzonte 2020
La consultazione è volta a coinvolgere i cittadini, le parti sociali, le imprese, gli Enti pubblici o privati, associazioni o altri soggetti interessati, alla predisposizione del Piano attraverso gli spunti, i suggerimenti e le osservazioni che questi vorranno formulare.


1.4   Indicazioni per partecipare alla Consultazione
Per partecipare alla consultazione del PNSS Orizzonte 2020 è sufficiente inviare una e-mail con allegato il contributo al seguente indirizzo di posta elettronica: consultazionepubblica@pnss.it   
I contributi potranno essere di carattere generale o interessare specifiche sezioni del documento e dovranno essere inviati utilizzando esclusivamente il format scaricabile: Format Questionario
Inviando l'e-mail, l'indirizzo di posta elettronica sarà inserito in una mailing list per eventuali comunicazioni e/o richieste di chiarimento sul contributo inviato. I dati saranno trattati nel pieno rispetto della legge sulla privacy (Decreto legislativo n. 196 del 30 giugno 2003).
Non saranno accettati contributi inviati in formati diversi da quello specificato.


1.5   Risultati della Consultazione
Gli esiti della consultazione saranno resi pubblici attraverso la predisposizione di un apposito documento di sintesi delle osservazioni ricevute.
Contestualmente l'Amministrazione valuterà gli elementi da integrare/aggiornare rispetto al documento oggetto della consultazione.

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« Risposta #54 il: Marzo 06, 2014, 04:05:32 pm »
Secondo me c'è un fondamentale problema di prospettiva per quanto riguarda le "Linee strategiche"
Inoltre il capitolo "Piani e strategie di riferimento" mi sembra piuttosto vago

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« Risposta #55 il: Marzo 07, 2014, 12:03:04 pm »
http://www.ecf.com/news/eu-launches-horizon-2020-the-worlds-biggest-ever-open-research-budget-whats-in-it-for-cycling/

EU Launches Horizon 2020, the World’s Biggest Ever Open Research Budget; What’s in it for Cycling?

Pedelecs are innovative two-wheelers – and the EU might fund them.

On 10th December, the European Union launched Horizon 2020. Described as the biggest research and innovation programme in the world, it  has an eye-watering budget of nearly €80 billion over 7 years (2014 to 2020), in addition to the private investment that this money will attract. It promises more breakthroughs, discoveries and world-firsts by taking great ideas from the lab to the market.

Offline occhio.nero

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« Risposta #56 il: Marzo 07, 2014, 07:49:36 pm »
le consultazioni in Italia? :D
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Offline occhio.nero

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« Risposta #57 il: Marzo 06, 2017, 07:07:59 pm »
LIMITI DI VELOCITA' GRAZIE A UN PHON

da VMotori del 3-3-2017

In Scozia rispettano i limiti di velocità grazie a un phon
Ad Hopeman i cittadini, stanchi delle violazioni dei limiti della velocità, sono riusciti ad azzerare le infrazioni con un asciugacapelli


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Offline occhio.nero

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« Risposta #58 il: Marzo 13, 2017, 02:25:37 pm »
La ricetta inglese per far aumentare le biciclette

bikeitalia
26-1-2017



[...] Un poliziotto in borghese, su una normale bici, pedala per le strade della zona. Quando un’automobile lo sorpassa senza lasciare sufficiente spazio, il poliziotto comunica ai suoi colleghi i dati dell’auto, che viene fermata; nella maggior parte dei casi i poliziotti si sono per ora limitati a far notare all’autista il suo comportamento pericoloso, senza comminare multe. A detta della polizia, dopo poco tempo i ciclisti della zona hanno notato che i sorpassi pericolosi sono diventati “una rarità”, mentre prima erano molto diffusi. [...]
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Offline occhio.nero

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Re:sicurezza in strada (articoli, campagne, ...)
« Risposta #59 il: Aprile 20, 2017, 02:06:41 pm »
Sicurezza in bici: dal Brasile e dall’Italia due iniziative per tutelare i ciclisti
da ehabitat del 6 aprile 2017

1) la campagna unconventional di Porto Alegre
Per le strade cittadine sono circolate biciclette sulle quali è stato fissato una sorta di grosso righello per indicare la distanza minima di un metro e mezzo .............. L’azione è stata realizzata dal Detran-RS (Departamento Estadual de Trânsito do Rio Grande do Sul)



2) L’Italia e il DDL “salvaciclisti”
il Senatore Michelino Davico ha proposto la modifica all’Art. 148 del Codice della Strada, fissando a un metro e mezzo la distanza laterale in caso di sorpasso un ciclista.


Federico
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Tags: auto_bici sicurezza