E via che si comincia!
TORINO - MONTREUXRaggiungiamo la Svizzera in treno via Milano. Siamo costretti ad una levataccia ma è ovviamente la più piacevole dell’anno ed è bello rivedere il nostro equipaggiamento allineato sulla banchina dopo due anni dall’ultima vacanza in bici.
Con l’alta velocità siamo a destinazione già in tarda mattinata ed il paesaggio che sfila dai finestrini è un preludio del panorama che ci accompagnerà per diverse tappe. Prati di un bel verde brillante, colline ricoperte di vigneti, cielo azzurro intenso con qualche nuvoletta e paesini puliti e curati. Insomma, quello che ci si può aspettare dalla Svizzera.
Ci godiamo una rilassante pedalata sul lungolago di Montreux in attesa del check-in presso l’appartamento. Ad esclusione di una singola tappa i pernottamenti sono stati già tutti prenotati tramite Airbnb, metodo per noi ampiamente collaudato.
Posato il bagaglio ci dirigiamo a piedi verso il
Castello di Chillon, la meta più interessante della zona, annotata sull’ormai immancabile guida che mia moglie Pamela ha preparato nelle settimane precedenti. Si rivela una visita molto interessante per via della storia multi centenaria di questo edificio e dei suoi innumerevoli proprietari che lo hanno continuamente ampliato e modificato.
La sera gironzoliamo ancora per la città e per cena ci accontentiamo di un kebab, visti gli impossibili prezzi elvetici: il conto per panino, patatine e bibita per due è di ben 28€!!
MONTREUX - LOSANNAIl mattino seguente si inizia a pedalare verso Losanna, prima tappa relativamente facile sulla carta, visti i soli 26 km in programma. Dopo un tratto sempre sulle rive del lago, passiamo Vevey ed il suo museo sull’alimentazione (che però non visitiamo) e la sua particolare scultura sull’acqua.
Raggiungiamo poi Saint Saphorine da cui iniziamo la Route de La Corniche o Sentiero dei Vigneti. Ci troviamo infatti nel cantone del Vaud, nominato patrimonio dell’Unesco nel 2007 per i suoi 830 ettari di splendidi vigneti sulle rive del lago Lemano tra Montreux e Losanna.
I vari Chemin che percorrono queste colline hanno spesso pendenze proibitive che superano anche il 15-20% e sarebbero degne di un gran premio della montagna. In un paio di occasioni smontiamo di sella e proseguiamo a piedi, sia per la fatica che per il timore di fare danni alla trasmissione della mia bici che deve gestire i 26 kg supplementari del carrello. Lo sforzo viene ricompensato da un panorama splendido ed una volta giunti a mezza costa ci sono stradine che restano più o meno in quota, rendendo più agevole la pedalata.
Proseguiamo tra le vigne fino a Lutry per poi scendere sulla strada che costeggia il lago fino a Pully , dove nuovamente ci inerpichiamo verso la sistemazione serale (sarà una costante di questa vacanza… neanche a farlo di proposito abbiamo quasi sempre prenotato in case arroccate su pendii impegnativi!)
Una doccia e siamo pronti a visitare Losanna, il cui centro dista circa 3km. Ci muoviamo a piedi per poter visitare la Cattedrale di Notre Dame, l’Escalier du Marche e curiosare per i vicoli del caratteristico centro storico e nelle varie piazze (Place St-François, Place de la Palud e Place de la Riponne)
Anche qui è un continuo salire e scendere, infatti notiamo un gran numero di e-bike, quasi indispensabili per evitare di arrivare a destinazione sempre stremati e sudati.
Con un ultimo sforzo delle nostre gambe provate torniamo a casa e per non farci spennare ricorriamo alla spesa al supermercato per la cena.
LOSANNA – GINEVRADopo esserci sgranchiti con la prima tappa oggi ci aspetta la prima pedalata seria, circa 76 km secondo la traccia del gps.
Sotto le ruote scorrono ciclabili, sentieri di aree verdi, stradine secondarie poco trafficate ma anche primarie ad alta percorrenza dove però non manca mai un po’ di spazio dedicato alle bici e si riesce comunque a procedere tranquilli.

Pedaliamo di buona lena e ci concediamo qualche pausa ristoratrice presso i borghi di St. Prex e Morges.
Nel primo pomeriggio dedichiamo un po’ più di tempo alla visita di Nyon, piccola città con un centro storico sviluppato nella parte alta, attorno al castello. L’Esplanade des Marronier ci offre uno splendido scorcio sul lago con le sue colonne romane.

Si è alzato un po’ di vento (ovviamente contrario) e compaiono velocemente alcune nubi temporalesche. Cerchiamo quindi di raggiungere Ginevra prima della pioggia ma i km ed il vento iniziano a farsi sentire.
Entriamo in città asciutti ma in anticipo rispetto alla tabella di marcia. Puntiamo così verso il Parco dei Bastioni con il duplice intento di riposarci e vedere il Muro dei Riformatori, uno dei luoghi che abbiamo programmato di visitare.
Appena il tempo di rilassarsi ed arriva un acquazzone: poco male, manca poco al check-in e siamo vicini all’alloggio. Con un paio di fermate sotto a qualche dehor di ristorante arriviamo quasi asciutti.
A Ginevra ci fermiamo 3 notti. La città offre tanti punti di interesse: il centro storico, la cattedrale St Pierre, Maison Tavel, Place du Bourg-de-Four, il Batiment des Forces Motrices, il quartiere spagnolo Soleil Rouge tanto per citarne alcuni.
Apprezziamo particolarmente Les Schtroumpfs (letteralmente I Puffi), un quartiere di abitazioni dai muri ricurvi e colorati realizzato tra il 1982 e 1984 da 3 architetti ispirati allo spagnolo Gaudi.

Il caldo rende piacevole pedalare tra i getti d’acqua delle fontane di fronte alla sede dell’ONU ed ovviamente, restando in tema fontane, non possiamo evitare una visita al famoso getto d’acqua simbolo della città, per quanto visibile da molti punti del lungolago.

Visitiamo il museo Patek Philippe, che si rivela una piacevole sorpresa anche per mia moglie, sebbene non sia appassionata di orologi come il sottoscritto. La collezione è infatti ricchissima di esemplari finemente decorati ed è difficile restare indifferenti alla perizia degli artigiani che li hanno realizzati, specie pensando ai mezzi tecnici disponibili più di 300 anni fa.
Merita una menzione anche il sobborgo di Carouge, realizzato per volere dei Savoia. La palese ispirazione sabauda e mediterranea è riscontrabile sia nel disegno ordinato e razionale delle abitazioni che nella chiesa in stile barocco piemontese di Sainte-Croix. Caratteristica anche la sua via centrale decorata con tanti ombrelli colorati.
GINEVRA - SEYSSELSebbene sia ormai la terza tappa, abbiamo la sensazione che il vero e proprio viaggio inizi da qui, uscendo da Ginevra ed iniziando a pedalare lungo il Rodano da cui prende il nome percorso. Chiediamo quindi ad un passante di immortalarci nel primo degli innumerevoli attraversamenti di questo fiume.

Le ciclabili ci conducono velocemente fuori città ed iniziamo a percorrere i 62 km che ci porteranno in territorio francese.
Questa tappa non offre particolari spunti turistici ma non ne sentiamo la mancanza dopo l’abbuffata dei giorni precedenti. Il verde che ci circonda, i suoni della natura ed il panorama che ci regala la vallata del Rodano sono più che sufficienti ad appagarci.

Incontriamo qualche tratto un po’ impegnativo per entrambi ma soprattutto per Pamela, meno allenata del sottoscritto e preda di un raffreddore che le impedisce di respirare bene a riposo, figuriamoci sotto sforzo. Dove gambe e fiato non bastano ci pensa la sua immancabile grinta, senza considerare che nessuno ci rincorre, né ci aspettano premi: adeguiamo l’andatura e approfittiamo di qualche sosta in più per recuperare energie e riprendere fiato.
Gli ultimi km verso Seyssel, in discesa tra piccoli borghi contadini, prati di mucche al pascolo e frutteti ci fanno dimenticare velocemente la fatica e ci rinfrescano dalla calura pomeridiana…fino a quando non arriva il momento di raggiungere la meta finale, una villetta in cima ad un cucuzzolo che avrà sicuramente dato i natali a qualche grimpeur di fama. Nonostante fossimo stati avvisati dalla padrona di casa della pendenza restiamo sorpresi da questo “muro”: nuova occasione per smontare di sella e spingere ma ormai la doccia è vicina e la prendiamo sul ridere.
