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Autore Topic: ciclisti contro resto del mondo? il lato oscuro della pedalata.  (Letto 202076 volte)

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Offline giorgio

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Re:ciclisti contro resto del mondo? il lato oscuro della pedalata.
« Risposta #150 il: Maggio 13, 2013, 01:15:24 pm »
niente di personale. Ma solo scambio di opinioni, a questo servono i forum.
non mi sembra che la via salaria a Roma o le tangenziali milanesi siano adatte ad andare a cavallo. Non esiste una alternativa alla delocalizzazione, ma lo si può fare in funzione del trasporto pubblico. Invece lo si è sempre fatto in funzione del mezzo privato. In altre metropoli europee le reti di mezzi pubblici (treni,metropolitane, tramvie) sono molto più capillari ed efficienti semplicemente perchè ci sono, e tutti o quasi ne usufruiscono. La maggior parte dei londinesi ad esempio neanche possiede un'automobile, e chi la possiede la usa poco.
Non voglio eliminare i mezzi a motore, non auspico ad un mondo utopico e perfetto, ma a città più vivibili. Semplicemente stimo di più chi, potendo, sceglie di usare la bicicletta invece dell'auto.
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Offline Brivido

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Re:ciclisti contro resto del mondo? il lato oscuro della pedalata.
« Risposta #151 il: Maggio 13, 2013, 01:55:47 pm »
niente di personale. Ma solo scambio di opinioni, a questo servono i forum.
non mi sembra che la via salaria a Roma o le tangenziali milanesi siano adatte ad andare a cavallo. Non esiste una alternativa alla delocalizzazione, ma lo si può fare in funzione del trasporto pubblico. Invece lo si è sempre fatto in funzione del mezzo privato. In altre metropoli europee le reti di mezzi pubblici (treni,metropolitane, tramvie) sono molto più capillari ed efficienti semplicemente perchè ci sono, e tutti o quasi ne usufruiscono. La maggior parte dei londinesi ad esempio neanche possiede un'automobile, e chi la possiede la usa poco.
Non voglio eliminare i mezzi a motore, non auspico ad un mondo utopico e perfetto, ma a città più vivibili. Semplicemente stimo di più chi, potendo, sceglie di usare la bicicletta invece dell'auto.

la salaria è stata fatta dagli antichi romani, pensa se l'hanno progettata per le automobili..............
guarda, non c'è nulla di personale neanche per me ma dai troppe cose per scontate, ti faccio un'esempio:
Io sono nato a Padova, città infernale a chi la conosce per il traffico............soluzioni?
metropolitana sotterranea impossibile (ci sono fiumi sotto)
autobus a gogo (già ci sono ed inquinano l'impossibile)
metro in superficie (fatta......... hanno ristretto la carreggiata di circa 4 metri su tutte le strade che la percorrono, praticamente hanno azzerato tutti i parcheggi a bordo strada e reso pericolosissimo il percorso per moto e bici che attraversano a causa della rotaia semisommersa, in rete troverai che c'è pure un'associazione "comitato cittadini vittime metrobus Padova")
altre idee?
beh sarebbe semplice......... basterebbe limitare a tutta la cintura urbana l'ingresso alle auto, risultato? azzeramento del traffico e dell'inquinamento........ma azzeramento anche di tutte le attività commerciali che esistono in essa.........beh ma che ce frega, mica ho un negozio in centro.....

questo per dirti che non esistono soluzioni semplici ed il problema varia da città in città, vedrai che in altro thread ho ribadito che non si può parlare solo di 3/4 città in Italia.....e le altre?

a Londra vanno con i mezzi perchè potevano fare la metropolitana e perchè non esistono parcheggi liberi, per parcheggiare paghi una follia e la voglia di andarci ti passa subito.......ma li tutti gli uffici direzionali e le aziende hanno il centro operativo ed è solo una questione di prestigio non certo perchè vogliono che i dipendenti utilizzano i mezzi pubblici
a Londra paghi anche l'aria che respiri e la paghi cara





 
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Offline Jimmy

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Re:ciclisti contro resto del mondo? il lato oscuro della pedalata.
« Risposta #152 il: Maggio 13, 2013, 02:03:50 pm »
mi inserisco nel dibattito in qualche modo:-P....modificare la città costruendo strade, scavare per metrò etc, quando già la sua struttura toponomastica è attiva è cosa rara, difficile se non impossibile per alcune metropoli (MIlano, Roma...etc)...e questo è stato dovuto alla poca lungimiranza (forse anche mancanza di necessità) di coloro che avevano il potere decisionale in merito in passato (moolto passato), non solo politici ma intere classi dirigenti...

e poi, duole ricordarlo, l'Italia, bel paese di grandi paesaggi , con un patrimonio storico/culturale UNICO nel mondo....ha una storia caratterizzata da invasioni, domini, governicoli che mai hanno avuto un ideale e un centro comune....e questa una delle differenze (per me non banali) che ci contraddistingue, anche culturalmente, dagli altri paesi....detto questo, si stringoni i denti e via fuori a pedalare....la biga è politica checchè!
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Offline giorgio

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Re:ciclisti contro resto del mondo? il lato oscuro della pedalata.
« Risposta #153 il: Maggio 13, 2013, 02:16:54 pm »
intendevo la salaria di oggi, la S.S. 4, non la salaria consolare che oggi non esiste più.
In accordo con Jimmy, sbagliate sono state le scelte del passato (dopo guerra in poi). Mi dispiace che la tua città sia così problematica, ma ti posso chiedere quale sarebbe per te la soluzione migliore? o quantomeno la meno peggio?


Londra è carissima, ok, ma si guadagna anche molto di più, nessun londinese si è impoverito per pagarsi il biglietto dei mezzi. In proporzione credo che un italiano spenda molto di più per la sua automobile
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Offline Brivido

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Re:ciclisti contro resto del mondo? il lato oscuro della pedalata.
« Risposta #154 il: Maggio 13, 2013, 02:27:53 pm »
intendevo la salaria di oggi, la S.S. 4, non la salaria consolare che oggi non esiste più.
In accordo con Jimmy, sbagliate sono state le scelte del passato (dopo guerra in poi). Mi dispiace che la tua città sia così problematica, ma ti posso chiedere quale sarebbe per te la soluzione migliore? o quantomeno la meno peggio?


Londra è carissima, ok, ma si guadagna anche molto di più, nessun londinese si è impoverito per pagarsi il biglietto dei mezzi. In proporzione credo che un italiano spenda molto di più per la sua automobile

Giorgio..........come Padova moltissime altre città hanno problemi analoghi e non risolvibili.
la mia soluzione migliore? non lo so..........non ho risposte facili.............. cambiare il motore a scoppio con l'elettrico? e le batterie?  limitare il centro come ho detto per desertificarlo di piccole realtà commerciali e dare cosi ancor più linfa alla grande distribuzione? ....... tassare ancor di più l'auto? aumentare il prezzo della benzina? costringere le persone ad usare l'auto con posti occupati?
io non sono nessuno e non ho risposte ............forse perchè non c'è una risposta nella nostra situazione  .........paese antico con città storiche

Londra è carissima e lo stipendio pur essendo alto va via molto più velocemente che da noi perchè tutto è caro.
Tutte le persone che conosco che abitano li ci stanno perchè gli piace la città e le opportunità ma nessuno sta economicamente meglio di quando era in Italia.  Le conoscerò solo io queste situazioni......................non so
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Offline giorgio

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Re:ciclisti contro resto del mondo? il lato oscuro della pedalata.
« Risposta #155 il: Maggio 13, 2013, 02:37:15 pm »
... la risposta a questi problemi purtroppo non la conosce nessuno. Riallacciandoci all'altro post, ognuno fa quel che può secondo la sua voglia e le sue possibilità...
la mia esperienza personale: preferisco fare 7 km di bici + 20 di treno piuttosto che farmi 30 km in auto. Forse più tempo, forse legato agli orari e ai ritardi, ma sicuramente meno stressato. Posso farlo e ho scelto liberamente di farlo.

se non potessi non lo farei..
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Re:ciclisti contro resto del mondo? il lato oscuro della pedalata.
« Risposta #156 il: Maggio 13, 2013, 02:46:31 pm »
... la risposta a questi problemi purtroppo non la conosce nessuno. Riallacciandoci all'altro post, ognuno fa quel che può secondo la sua voglia e le sue possibilità...
la mia esperienza personale: preferisco fare 7 km di bici + 20 di treno piuttosto che farmi 30 km in auto. Forse più tempo, forse legato agli orari e ai ritardi, ma sicuramente meno stressato. Posso farlo e ho scelto liberamente di farlo.

se non potessi non lo farei..

e fai bene..............
io ho esperienze negative con le ffss........... perchè anche senza bici ho fatto qualche anno (circa un paio) dove facevo  auto-stazione  stazione-autobus e ritorno
sono arrivato alla pieghevole per eliminare il tratto casa-stazione  e rendere più agevole ed indipendente la tratta stazione-lavoro
ma, come dicevo, negli anni di ffss tra scioperi, ritardi, cancellazioni, treni insufficienti per troppa gente, guasti nella linea, guasti del locomotore..........ne ho provate di tutti i colori
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Re:ciclisti contro resto del mondo? il lato oscuro della pedalata.
« Risposta #157 il: Maggio 13, 2013, 03:36:15 pm »
Sono discussioni che sfociano in tante microdiscussioni che poi hanno a che fare con la nostra vita, l'economia che ci siamo creati e tanti altri aspetti più globali. Volendo fare un discorso più ampio, le città nel medio tempo diventeranno insostenibili, le realtà medio-piccole sono incredibilmente più sostenibili, gestibili e permettono una vivibilità più alta della popolazione. L'epoca industriale è ormai al suo termine, lo vediamo ogni giorno sulle realtà economiche di tutto il mondo, l'auto, come mezzo di spostamento di massa, rappresenta un modello che fa parte di questo processo e avrà una scadenza a breve. Dal mio lato spero che i centri storici e i monumenti più importanti del passato rimangano come simbolo d'identità, vengano valorizzati e sia dato loro uno scopo, siano inseriti dentro il tessuto sociale del futuro. I quartieri fatti da tanti palazzoni ed edifici di edilizia post guerra a mio avviso vedranno la fine entro questo secolo, per permettere una vita all'interno di un appartamento rispetto ad un casa in campagna si è portati a pensare che si riducano le risorse pro-capite ma non è così, in realtà le risorse devono essere scovate altrove con un dispendio di energia maggiore. Per velocizzare questo processo inevitabile ognuno di noi deve impegnarsi nella propria quotidianità, dalla forma di mobilità al cibo, dal consumo razionale ai vestiari.

So benissimo che le circostanze e alcune scelte ci portano ad avere ad esempio un lavoro a 50 km da casa ma con un po di coraggio, impegno, fortuna (?), si riesce a trovare un lavoro che ti permetta di spostarti meno. Non sto parlando di casi personali, attenzione, sto parlando sempre genericamente. Troviamo modi sempre più veloci per spostarci per andare a lavorare in luoghi sempre più lontani per comprare cose sempre più lontane da quello che noi realmente vogliamo. Dobbiamo localizzare in altre parole. Localizzare le economie ad esempio ma globalizzare i pensieri  (da non confondere con il non avere una coscienza critica personale).

Abbiamo bisogno in altre parole di fermarci un po di più, anche quando siamo in bici, un mezzo "lento" per eccellenza. Fermarci per capire dove stiamo andando, fermarci per capire che si, magari, questo percorso è il più veloce per arrivare a destinazione ma quello che mi appaga di meno perché in mezzo al traffico. Sorrido quando vedo gli industriali che ora sono tutti proiettati verso la "green economy" trainata dalla bicicletta che sta esplodendo le vendite in tutto il mondo, tant'è che nel 2012 si sono preoccupati perché rispetto al 2011 si è avuto un decremento delle vendite di biciclette (che a mio avviso è un dato da leggere diversamente dal decremento delle vendite di auto).

Forse è più un contributo da "chiacchere a ruota libera", spero di non essere andato pericolosamente off-topic ( ;D ) o di non aver dato l'impressione di aver dettato legge ma solo una personalissima visione della realtà.
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Re:ciclisti contro resto del mondo? il lato oscuro della pedalata.
« Risposta #158 il: Maggio 13, 2013, 04:02:33 pm »
Sono discussioni che sfociano in tante microdiscussioni che poi hanno a che fare con la nostra vita, l'economia che ci siamo creati e tanti altri aspetti più globali. Volendo fare un discorso più ampio, le città nel medio tempo diventeranno insostenibili, le realtà medio-piccole sono incredibilmente più sostenibili, gestibili e permettono una vivibilità più alta della popolazione. L'epoca industriale è ormai al suo termine, lo vediamo ogni giorno sulle realtà economiche di tutto il mondo, l'auto, come mezzo di spostamento di massa, rappresenta un modello che fa parte di questo processo e avrà una scadenza a breve. Dal mio lato spero che i centri storici e i monumenti più importanti del passato rimangano come simbolo d'identità, vengano valorizzati e sia dato loro uno scopo, siano inseriti dentro il tessuto sociale del futuro. I quartieri fatti da tanti palazzoni ed edifici di edilizia post guerra a mio avviso vedranno la fine entro questo secolo, per permettere una vita all'interno di un appartamento rispetto ad un casa in campagna si è portati a pensare che si riducano le risorse pro-capite ma non è così, in realtà le risorse devono essere scovate altrove con un dispendio di energia maggiore. Per velocizzare questo processo inevitabile ognuno di noi deve impegnarsi nella propria quotidianità, dalla forma di mobilità al cibo, dal consumo razionale ai vestiari.

So benissimo che le circostanze e alcune scelte ci portano ad avere ad esempio un lavoro a 50 km da casa ma con un po di coraggio, impegno, fortuna (?), si riesce a trovare un lavoro che ti permetta di spostarti meno. Non sto parlando di casi personali, attenzione, sto parlando sempre genericamente. Troviamo modi sempre più veloci per spostarci per andare a lavorare in luoghi sempre più lontani per comprare cose sempre più lontane da quello che noi realmente vogliamo. Dobbiamo localizzare in altre parole. Localizzare le economie ad esempio ma globalizzare i pensieri  (da non confondere con il non avere una coscienza critica personale).

Abbiamo bisogno in altre parole di fermarci un po di più, anche quando siamo in bici, un mezzo "lento" per eccellenza. Fermarci per capire dove stiamo andando, fermarci per capire che si, magari, questo percorso è il più veloce per arrivare a destinazione ma quello che mi appaga di meno perché in mezzo al traffico. Sorrido quando vedo gli industriali che ora sono tutti proiettati verso la "green economy" trainata dalla bicicletta che sta esplodendo le vendite in tutto il mondo, tant'è che nel 2012 si sono preoccupati perché rispetto al 2011 si è avuto un decremento delle vendite di biciclette (che a mio avviso è un dato da leggere diversamente dal decremento delle vendite di auto).

Forse è più un contributo da "chiacchere a ruota libera", spero di non essere andato pericolosamente off-topic ( ;D ) o di non aver dato l'impressione di aver dettato legge ma solo una personalissima visione della realtà.

condivisibile anche se io sono molto più pessimista sulla fine dell'industrializzazione e sulla scadenza a breve dell'auto sono talmente scettico che lo escluderei perchè ci sono troppe varianti e derivanti che interagiscono su queste scelte di massa
negli anni (e ne ho 48) troppe volte ho letto che a breve succedeva questo piuttosto che l'altro e poi...............puntualmente non è successo nulla

anche se ovviamente me lo auguro
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Offline Sbrindola

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Re:ciclisti contro resto del mondo? il lato oscuro della pedalata.
« Risposta #159 il: Maggio 13, 2013, 04:09:34 pm »
vi ricordo di evitare di citare i post quando scrivete immediatamente sotto in risposta o di citarne 3-4 uno dentro l'altro a mo' di scatole cinesi... ne guadagna la leggibilità della pagina  ;)

Per chiarimenti leggete QUI
« Ultima modifica: Maggio 13, 2013, 04:34:01 pm by Sbrindola »

Offline b.saso93

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Re:ciclisti contro resto del mondo? il lato oscuro della pedalata.
« Risposta #160 il: Maggio 13, 2013, 08:32:01 pm »
Dobbiamo localizzare in altre parole. Localizzare le economie ad esempio ma globalizzare i pensieri  (da non confondere con il non avere una coscienza critica personale).


giusto, mi è èpiaciuto molto leggere queste parole

Offline FoldingStyle

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Re:ciclisti contro resto del mondo? il lato oscuro della pedalata.
« Risposta #161 il: Maggio 25, 2013, 01:24:36 pm »
Sembra che anche in Danimarca (paese bike friendly per antonomasia) ci sia un dibattito aperto pro/contro ciclisti. L'articolo in questione sembra abbia suscitato parecchie polemiche: http://politiken.dk/debat/debatindlaeg/ECE1974831/koebenhavns-aggressive-cyklister-skal-opdrages/

Un saluto.
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Offline pierfa78

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Re:ciclisti contro resto del mondo? il lato oscuro della pedalata.
« Risposta #162 il: Maggio 25, 2013, 11:28:19 pm »
Aiuuuuto ma è tutto in danese stretto ;D !!!

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Offline Sbrindola

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Re:ciclisti contro resto del mondo? il lato oscuro della pedalata.
« Risposta #163 il: Giugno 12, 2013, 04:33:37 pm »
premessa: il sottoscritto ha avuto una soffiata... certa roba non la leggo neanche in bagno, ci tengo alla reputazione.  ;D

FONTE

Citazione
“Nessuno però dei nuovi congegni moderni ha assunto la straordinaria importanza del biciclo, sia come causa che come stromento del crimine; e a tal punto che se una volta si pretendeva (invero con un po’ di esagerazione) di trovare nella donna il movente di ogni delitto virile nel troppo celebrato: Cherchez la femme, – si potrebbe con minor forse esagerazione sentenziare ora: Cercate il biciclo – in gran parte dei furti e delle grassazioni dei giovani, sopratutto della buona società, almeno in Italia”.  Così, il primo gennaio del 1900, il medico Cesare Lombroso, padre della moderna criminologia, additava al pubblico sospetto il velocipede, allora innovativo mezzo “di trasporto e di sollazzo” ma anche causa, obiettivo e strumento di crimini altrettanto innovativi. A cominciare dall’ovvio furto di bicicletta – talmente facile, scriveva Lombroso, da indurre in tentazione anche persone solitamente non inclini al delitto – passando per lo scippo e la rapina “con” bicicletta. Tornati, questi, incredibilmente d’attualità: pare si siano moltiplicate in Italia, negli ultimi due anni, le rapine con fuga finale in bici. Magari in zone pedonali, senza lo svantaggio di dover truccare il ciclomotore ma anche senza aggravio di emissioni di anidride carbonica e di polveri sottili.

L’articolo lombrosiano, che uscì in inglese sul Pall Mall magazine con il titolo “The Bicycle and Crime”,  è ora tornato in libreria grazie alla casa editrice La Vita Felice, con una ricca appendice a cura di Matteo Noja. Bisogna dire che mai riscoperta fu più tempestiva. Guardando foto e filmati apologetici del neo sindaco romano Ignazio Marino, che naturalmente “si è recato al seggio per votare al ballottaggio in bicicletta”, e scende volteggiando dal sellino; leggendo l’ennesima dichiarazione del sindaco milanese Pisapia (“mi capita molto spesso di utilizzare la bici per fare il tragitto casa-lavoro e devo dire che vedere la città dal sellino di una bici è entusiasmante”); considerando che financo il sindaco di Napoli Luigi De Magistris giura che, quando può, usa la bici, “nei momenti pubblici e non solo. Vorrei poter pedalare di più, ma vengo dissuaso o, magari, frenato, dagli addetti alla mia sicurezza”; e infine ricordando come nacque la stucchevole moda del “vado in bici al Parlamento perché sono un politico coerente e virtuoso”, con i primi eletti Verdi negli anni Ottanta che arrivavano a Monte Citorio pedalando, in favore di telecamera; ricordando, leggendo, vedendo e considerando tutto ciò, verrebbe voglia di aggiungere ai numerosi e talvolta obsoleti ciclo-crimini enumerati da Lombroso anche quello – ancora da codificare, ma ci arriveremo – che vede la bicicletta usata come arma impropria e contudente di colpevolizzazione di massa.

Non è infatti l’uso ludico a essere in discussione. Una bella passeggiata in bicicletta la domenica mattina non si può negare a nessuno, a patto che si dichiari quel che è: puro divertimento, spesso corredato da scorrettezze (un classico è il ciclista sul marciapiede o sulle corsie preferenziali dei bus: “E’ che non ci sono le piste apposite”, si difende regolarmente il ciclo-criminale, che comunque rimane tale). Benissimo. Purché non lo si faccia passare come un modo per salvare il mondo, bonificare le città e lustrarsi l’immagine, se si fa politica. Sono i pedoni e gli spesso sventurati utilizzatori di mezzi pubblici i veri eroi dell’aria pulita. I ciclisti (con o senza pedalata assistita) sono quasi sempre di imbarazzante intralcio alla circolazione e provocano rallentamenti e travasi di bile nei rallentati, con aumento esponenziale dell’abominevole CO2, delle polveri sottili e delle invettive e degli incidenti stradali.
Del lato oscuro della bici, insomma, il mai abbastanza rivalutato Cesare Lombroso aveva intuito, se non capito, l’essenziale, anche se non poteva certo prevedere l’uso narcisistico che ne avrebbero fatto Marino, Pisapia e De Magistris (il quale, tra una pedalata realizzata e l’altra sognata, ha appena dato il benservito alla sua assessora alla mobilità sostenibile, la verde Anna Donati. La quale pare sia riuscita a scontentare proprio tutti, nonostante la prima pista ciclabile inaugurata sotto il Vesuvio).
Lombroso aveva capito comunque che “il massimo della tendenza criminosa” si registra “fra gli sfaccendati, e fra gli uomini esageratamente agili”, soprattutto se “dotati o fiduciosi di esser dotati di una grande forza muscolare e mossi da una grande vanità di farsi presto una strada nel mondo, di superare senza aver veri meriti gli altri”. Si poteva dir meglio di Roma?

© - FOGLIO QUOTIDIANO


che dire.... il solo fatto che venga rivalutato Lombroso è sufficiente a chiarire il livello..... e poi insomma Ferrara lo conoscete.
E' uno che non si riesce a caricare neanche su una cargo bike, non ne hanno ancora costruite di così robuste.

Adesso scatenatevi pure nei commenti.... ma mi raccomando il linguaggio   :)

Offline unkle69

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Re:ciclisti contro resto del mondo? il lato oscuro della pedalata.
« Risposta #164 il: Giugno 12, 2013, 04:57:39 pm »
e che ti vuoi scatenare  :-X, non ho finito neanche di leggere l'"articolo" che già so dove va a parare.
in più qui la solita "caccia" al ciclista viene usata a scopo politico per denigrare l'avversario di turno.
bah, la solita feccia di gente che anziché scrivere su di un giornale dovrebbe andare a parare le pecore, con tutto il rispetto per i pastori.
« Ultima modifica: Giugno 12, 2013, 05:00:21 pm by unkle69 »
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