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Autore Topic: cambio vita: testimonianze, luoghi comuni, soddisfazioni sulle pieghevoli.  (Letto 150123 volte)

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Offline modro

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Re:cambio vita: testimonianze, luoghi comuni, soddisfazioni sulle pieghevoli.
« Risposta #45 il: Agosto 29, 2012, 09:56:31 am »
Buongiorno a tutti i forumisti, questa mattina, e non è la prima volta, ho vissuto momenti da vero ciclopieghevolista intermodale e mi piace condividerli con voi.
Sono un  felice, anzi entusiasta, possessore di una Oyama St. James che utilizzo per il percorso casa ufficio e per spostamenti vari cittadini, (si Federico prima poi riuscirò a scattare delle foto e a trasmettere le mie impressioni e opinioni dopo un anno di utilizzo) acquistata grazie a una eccezionale occasione, ma soprattutto perchè mi serviva una bicicletta che si potesse mettere agevolmente in ascensore: mi sono rivolto a una pieghevole  principalmente per non trasportare le mie usuali bici misura standard in spalla per le scale e, effettivamente, a oggi non ho ancora avuto necessità di caricarla su un autobus o un treno poiché il mio ufficio non dista molto da casa, ma devo ammettere che il pedalare su una pieghevole è stata una piacevolissima scoperta.
Ma veniamo a oggi, avevo la necessità di lasciare la mia macchina dal meccanico nella prima mattinata e raggiungere in tempo utile l'ufficio, cosa di meglio che mettere la fedele St James nel bagagliaio e, consegnata la vettura, raggiungere il posto di lavoro.
Detto e fatto in un attimo ho sbrigato tutte le commissioni, sono arrivato dal meccanico per l'apertura, montato la bici e in tempo ampiamente di sicurezza raggiunto l'ufficio.
Non so se la macchina sarà pronta per oggi, non è un problema c'è la fede Oyama che normalmente mi porta in ufficio o riporta a casa e il ritirare la macchina riparata, oggi o domani, sarà solo un intermezzo nell'uso quotidiano della bicicletta.
Niente di trascendentale quindi, ma mi piaceva trasmettere la soddisfazione di aver relegato la macchina e le sua necessità a un intermezzo nell'uso della bici.
Un saluto a tutti

modro
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Offline Val_Ter

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Re:cambio vita: testimonianze, luoghi comuni, soddisfazioni sulle pieghevoli.
« Risposta #46 il: Agosto 29, 2012, 10:25:05 am »
...
Niente di trascendentale quindi, ma mi piaceva trasmettere la soddisfazione di aver relegato la macchina e le sua necessità a un intermezzo nell'uso della bici.
Un saluto a tutti

modro

Una volta era cosi' per la maggior parte delle persone, chissa' che non ci si ritorni prima o poi!
Complimenti per l'entusiasmo e la buona volonta'!  ;)
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Offline Hopton

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Re:cambio vita: testimonianze, luoghi comuni, soddisfazioni sulle pieghevoli.
« Risposta #47 il: Agosto 29, 2012, 06:04:18 pm »
mi piaceva trasmettere la soddisfazione di aver relegato la macchina e le sua necessità a un intermezzo nell'uso della bici.
È bello leggere certi post e ritrovare espresse le stesse identiche impressioni che noi stessi abbiamo avuto. Penso che sia successo a molti qui in passato: si lasciava l'auto dal meccanico e si provava la sgradevole sensazione di essere rimasti "appiedati", magari con cose urgenti da sbrigare per le quali l'auto ci avrebbe fatto comodo, e magari il meccanico non ce l'avrebbe restituita nel giorno promesso per mancanza di tempo, o per non aver ricevuto il pezzo di ricambio ordinato etc. Senza contare la lunga passeggiata dal meccanico a casa... L'ultima volta invece gli ho lasciato l'auto, ho estratto la pieghevole come un coniglio dal cilindro, e sono andato al centro commerciale a fare la spesa... Che dire, rasserenante... :)
Mario
« Ultima modifica: Agosto 31, 2012, 09:10:40 pm by occhio.nero »
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Offline catorcio

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Re:cambio vita: testimonianze, luoghi comuni, soddisfazioni sulle pieghevoli.
« Risposta #48 il: Settembre 05, 2012, 11:49:56 am »
Quoto Sbrindola in pieno. Ieri mattina ero contento perché pioveva: pedalare sotto la pioggia con gli altri che ti guardano come un marziano può essere infinitamente divertente... (magari non sempre, ma era un pezzo che non prendevo tanta acqua ed ero felice)
questo conferma quello che ho sempre pensato da quando ho la pieghevole! cioè,i pieghevolisti più che ciclisti sono esibizionisti oltre che feticisti, pur di farsi guardare pedalano anche sotto la pioggia.

Offline Sbrindola

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Re:cambio vita: testimonianze, luoghi comuni, soddisfazioni sulle pieghevoli.
« Risposta #49 il: Settembre 05, 2012, 12:00:48 pm »
[questo conferma quello che ho sempre pensato da quando ho la pieghevole! cioè,i pieghevolisti più che ciclisti sono esibizionisti oltre che feticisti, pur di farsi guardare pedalano anche sotto la pioggia.

 :D  è possibile in effetti..... ma è pur sempre una forma di deviazione più sana di tante altre, per noi e per il prossimo  :D
Come attenuante a questa accusa di esibizionismo aggiungo anche la componente "animale": è molto meglio vivere le stagioni sulla propria pelle che dentro ad una scatola di metallo.  ;)

Offline occhio.nero

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Re:cambio vita: testimonianze, luoghi comuni, soddisfazioni sulle pieghevoli.
« Risposta #50 il: Settembre 05, 2012, 12:14:29 pm »
questo conferma quello che ho sempre pensato da quando ho la pieghevole! cioè,i pieghevolisti più che ciclisti sono esibizionisti oltre che feticisti, pur di farsi guardare pedalano anche sotto la pioggia.

Questo forum difende e valorizza la diversità.. dal ciclonudista a chiappe all'aria che pedala allegramente sulla sua graziella scalcagnata  pensando al benemerito nulla .... fino  al top manager  in carriera con giacca , cravatta e sellino da 300 euro,  pronto per il briefing.  ;D

Tu invece dove/come/perchè/cosa ti senti?  ;)
Federico
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Offline catorcio

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Re:cambio vita: testimonianze, luoghi comuni, soddisfazioni sulle pieghevoli.
« Risposta #51 il: Settembre 05, 2012, 01:35:25 pm »
[ADMIN: La ripetizione ridondante di immagini e testo appesantisce la lettura  :-\  Usare quindi il comando "citazione"  solo quando è necessario (e in tal caso riportare solo la frase a cui si vuole rispondere).  ;) ]

io ho un dubbio atroce!il primo mese che uscivo con la pieghevole, ero sicuro che se guardavano verso mè era per la bici, da un paio di mesi (da quando grazie alla bici e al sito che mi ha invogliato a comprarla : gia che ci sono faccio un quiz:di quale sito si tratta?, sono diventato un figo della madonna)non so più cosa guardano.
« Ultima modifica: Settembre 05, 2012, 01:40:35 pm by occhio.nero »

Offline Gianni65

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Re:cambio vita: testimonianze, luoghi comuni, soddisfazioni sulle pieghevoli.
« Risposta #52 il: Settembre 21, 2012, 01:33:44 pm »
Il ciclista urbano è uno spirito avventuroso che si inoltra pericolosamente nella quotidianità, ma da un mondo parallelo, dove le cose prendono un'altra forma.
Il traffico, le code, il buio, la pioggia di un ciclista non sono il traffico, le code, il buio e la pioggia di un automobilista.
E' la stessa differenza che intercorre tra attraversare l'Amazzonia a piedi o su di un aeroplano da turismo.

Il ciclopieghevolista poi dispone di un'ulteriore dimensione, che gli consente di passare attraverso a realtà per altri impenetrabili e incompatibili, districandosi senza difficoltà tra  treni, scale mobili, metropolitane, ascensori...

Offline SGiallo

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Re:cambio vita: testimonianze, luoghi comuni, soddisfazioni sulle pieghevoli.
« Risposta #53 il: Ottobre 02, 2012, 12:36:29 pm »
[STAFF: questi contributi vengono da un'altra discussione ]

A Milano sui mezzi non è necessario coprirla, credo anche in altre città i regolamenti siano simili.......... certo che se piove ed è tutta bagnata come cortesia verso gli altri utenti dei mezzi è bene coprirla.
« Ultima modifica: Ottobre 02, 2012, 03:59:34 pm by occhio.nero »

Offline alecunsolo

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Re:cambio vita: testimonianze, luoghi comuni, soddisfazioni sulle pieghevoli.
« Risposta #54 il: Ottobre 02, 2012, 03:30:11 pm »
Probabilmente stasera, quando dovrò prendere il treno per tornare a casa, cambierò opinione, ma leggendo quello che succede con lo sciopero dei mezzi sono contento di essere in bici e non dover prendere la metro  :)

Offline pierfa78

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Re:cambio vita: testimonianze, luoghi comuni, soddisfazioni sulle pieghevoli.
« Risposta #55 il: Ottobre 04, 2012, 08:33:28 pm »
Ho la fortuna di abitare in una zona comoda sia al treno che alla metro. Per il lavoro, visto che sono pigro e per risparmiare tempo, prendo il regionale che da Grugliasco mi porta a Collegno (per gli amici di Torino che sicuramente conoscono i due Comuni)... il viaggio è di una sola fermata e si svolge tranquillamente bell‘ampia zona di accesso ...


... per tutti gli altri spostamenti veloci attraverso Torino la metro è stato un regalo del cielo, accesso e uscita ai treni con l‘ascensore e bici ordinatamente piegata e riposta sotto il sedile...


... tra le gambe in piedi se c‘è traffico...

Fino adesso mai nessun problema al massimi qualche sorriso e qualche sguardo incuriosito... nel dubbio cmq la Dahon CarryOn Cover sempre a portata di mano :) !!
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Offline Sbrindola

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Re:cambio vita: testimonianze, luoghi comuni, soddisfazioni sulle pieghevoli.
« Risposta #56 il: Ottobre 05, 2012, 12:30:44 pm »
Grugliasco-Collegno in treno??  :o  ma non ci metti più tempo ad aprire e chiudere la bici e salire e scendere dal treno che a pedalare direttamente?? :o
Ti curo sai!   :D   Alla prima occasione ti faccio pedalare!  ;D

Offline pierfa78

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Re:cambio vita: testimonianze, luoghi comuni, soddisfazioni sulle pieghevoli.
« Risposta #57 il: Ottobre 05, 2012, 12:52:09 pm »
Ah ah ah al ritorno me la pedalo ma al mattino non vuoi farmi togliere lo sfizio di piegare la bici e salire sul treno ;) !!!

Cmq ti prendo in parola e ci becchiamo di pomeriggio a sgambare fino in centro ;D !!
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Offline Gianni65

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Re:cambio vita: testimonianze, luoghi comuni, soddisfazioni sulle pieghevoli.
« Risposta #58 il: Ottobre 24, 2012, 08:30:57 pm »
Non sempre i mezzi pubblici offrono il servizio di cui avresti bisogno, specialmente se abiti fuori città. Le corse sono poche, i mezzi troppo affollati, gli orari incompatibili con quelli del lavoro o degli impegni. Così , anche tu che non vorresti, ti trovi prima o poi richiuso nella tua scatoletta a motore in una interminabile colonna di scatolette, immerso in un brodo di smog e incastrato come una tessera in un mosaico.
Le scatolette inquinano maledettamente, ma ciò che sul momento ti fa star più male è l’essere costretto, solo, immobile, seduto nel tuo contenitore a ruote come una vongola nel suo guscio tra tantissime altre sul fondo della padella.
Non c’è via di uscita: la prima deviazione utile è a cinquecento metri e per percorrere questi benedetti cinquecento metri non sai quanto tempo ci vorrà: dieci, quindici minuti, chissà, speriamo bene. Il ricircolo dell’aria è chiuso, la radio è accesa, ma non è di grande compagnia. Guardi l’orologio: se solo potessi scendere e farteli a piedi questi cinquecento metri, faresti molto prima e scaricheresti la tensione che ti sta crescendo dentro… ma non puoi assolutamente scendere.
Siete tutti uno accanto all’altro e potreste essere una folla, come al mercato o a un concerto, ma se ti guardi attorno vedi solamente una utilitaria, un furgoncino, una berlina, un suv. Al semaforo non puoi scambiare una parola, un saluto, un sorriso con il tuo vicino perché ognuno è solo, nascosto nel suo guscio con la sua noia, la sua fretta, la sua insofferenza.
Distogli un attimo lo sguardo dal parabrezza provando a dare un’occhiata ai fatti tuoi e subito senti un coro di trombe: la colonna  si è spostata dieci metri più avanti e tu stai ostacolando il libero flusso della processione nella quale ciascuno desidera spasmodicamente raggiungere la posizione migliore al semaforo, la corsia più scorrevole, il parcheggio più vicino…
Già, il parcheggio.  Se non hai la fortuna di passare mentre qualcun altro sta partendo, sei costretto ad iniziare una serie di giri sempre più ampi nel quartiere, con altre code, altri semafori e intanto sei sempre più in ritardo. Infine ti accontenti di parcheggiare da tutt’altra parte rispetto a dove avresti voluto e poi a farti un lungo tratto a piedi, ben più lungo di quello che avresti fatto se fossi sceso dall’autobus.

Siamo un popolo di pigri e di rassegnati.
Siamo incapaci di pensare a forme mobilità meno primitiva e siamo troppo tolleranti nei confronti dei nostri rappresentanti – mediocri personaggi che investono tutte le proprie forze in interventi demagogici per perpetuare la propria condizione privilegiata.
Da ciclista urbano forzatamente seduto dietro al parabrezza di un’auto vedo un Paese vecchio, ottuso, senza orgoglio e senza prospettive.
Nel pessimismo verso i nostri connazionali mi sostiene però una speranza: le pecore seguono il branco e – statene certi – più saremo in strada con le nostre biciclette e più saranno quelli ci seguiranno.
Buone pedalate a tutti!
« Ultima modifica: Ottobre 24, 2012, 08:42:05 pm by Gianni65 »

Offline occhio.nero

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Re:cambio vita: testimonianze, luoghi comuni, soddisfazioni sulle pieghevoli.
« Risposta #59 il: Novembre 02, 2012, 09:56:09 am »
da altra discussione:

Il problema è che l'italiano medio nasce con l'auto e la moto in testa fin da piccolo e per i motori a combustione è disposto a indebitarsi e spendere cifre folli mentre strabuzza gli occhi quando gli dici che la tua bici costa 1000 euro. In Italia è tollerato dire che la tua auto costa 20.000 euro mentre è intollerabile dire che la tua bici  costa 1000 euro, venti volte di meno. È un fatto culturale e di dna italico, un mix di individualismo, pigrizia e furbizia che non contempla il fatto di far fatica e in più passare per "sfigato" perché vai su una piccola bici sudando come un porco.
Noi qui dentro siamo una minoranza, un migliaio di italiani venuti fuori un po' male, nati nel paese sbagliato diventando cittadini italiani invece che danesi, olandesi, tedeschi, svedesi... sicuramente aumenteremo ma non saremo mai maggioranza, il dna italico è troppo radicato, non abbiamo scampo.

e ancora:

Io l'avevo comprata per andarci al lavoro. Adesso NON la uso per andare in bagno...

e ancora:

Salve, sono Nicola, un appassionato dell'andare in bici più che delle biciclette in sé. Nel senso che non ne capisco nulla di freni, forcelle, cambi, ecc... eppure andare in bici è la più bella forma di spostamento che conosco. Ti permette di andare veloce, ma con le tue sole forze. E' come correre, ma puoi fare di più. Uso la bici ogni giorno più volte al giorno. Se anche scendo di casa solo per buttare la spazzatura, lo faccio in bici.
Abito in una città del sud Italia, più o meno sullo stesso parallelo di Roma. Qui le bici le rubano. E mi sono stancato. Sono stanco di dover usare solo bici da 50 euro (che ti danno problemi dopo due giorni) solo perché hai paura che te la rubino e non puoi comprare una bici fatta meglio. Sono stanco di vedermela rubare. Ultimamente faccio viaggi fuori città più volte al giorno, utilizzando mezzi pubblici. Sul treno la bici si può portare ma sull'autobus no. Inoltre, giovedì scorso mi hanno rubato l'ennesima bici. E a questa ci tenevo. Un vecchio ma nobile modello. Una city bike anni 60. Ora basta. Non ne posso più. E la soluzione è, secondo me, come ho scoperto l'altro giorno tramite un amico, la bici pieghevole.
Ha dei vantaggi:
- non la lasci più in giro e non te la fregano (e non ti devi occupare di catene, lucchetti, ecc);
- la puoi portare ovunque come fosse l'estensione di un tuo arto;
- puoi spendere di più per comprarla, tanto sai che non te la rubano;
- non sono costretto a lasciarla fuori alle intemperie, dove si logorerà molto prima (purtroppo l'unico posto posso conservare le bici è il balcone).

.......................

e ancora:

Salve a tutti,
È complimenti per il forum. In questi giorni ho dovuto lasciare l'auto per qualche giorno dal meccanico e ne ho approfittato per noleggiare una pieghevole e muoversi per Roma in bici. ? stata una esperienza piacevolissima e quindi eccomi qui!

.............................

e ancora:
......................
Mi chiamo Claudia, sono una studentessa universitaria di Torino che ogni mattina prende i mezzi pubblici per arrivare a scuola...ho sempre odiato i pullman perchè soffro di mal d'auto e dopo una serie interminabile di pullman+metro+pullman+pullman (si, sono quattro)arrivo a scuola in uno stato penoso  >:(
Ed ecco la novità: stamattina ho acquistato una hoptown 5 usata (ma praticamente mai utilizzata dal precedente proprietario) per sostituire i tratti di pullman con qualcosa di molto più piacevole!
......

e ancora:
Sono Matteo...pendolare da Domodossola a Gallarate ...e  mi hanno appena rubato la bici in stazione a Gallarate...
bhè non aggiungo commenti ed imprecazioni...
ma ho deciso...da oggi APRO e PIEGO un nuovo capitolo...

e ancora:
E' da un pò che seguo questo forum e devo dire che mi ha aiutato parecchio ad abbandonare il lato oscuro della mobilità!
Da quasi 2 settimane sono un felice possessore di una tilt5 che uso ogni giorno per andare a lavorare e mi sento felice come un bambino mentre pedalo (un pò meno in salita ma ci può stare eh...).
Che dire mi dispiace solo di non averci pensato prima, quello della bici è uno stimolo veramente forte che avevo sottovalutato in tutti questi anni ma cercherò di recuperare il tempo perso!!


..............
Avrò però presto bisogno delle virtù di una pieghevole poiché dovrò accompagnare la mia bimba dai nonni prima del lavoro, lasciare l'auto fuori dalla zona blu e coprire i pochi km fino all'ufficio in bici.
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..............
da sempre appassionato di bici da pochi giorni sono diventato il felice possessore di una BFold 5.... o meglio.... di due ::) ::) ::)
Era da un po' che cercavo una bicicletta pieghevole per me... e alla fine la ho comprata a mia moglie per girare un po' durante l estate....
come immaginavo mia moglie e' rimasta super entusiata di questo "nuovo modo" di vivere la bici che dopo pochissimi giorni me ne ha comprata una uguale uguale tutta per me!!!!!!!
Finalmente la ho convinta a condividere l andare in bici insieme.
........

Ciao a tutti i pieghevolisti.

Ho già pubblicato un post sulle mie prime settimane da pieghevolista, ma poi ho visto questa sezione e allora ne approfitto per presentarmi. Da sempre grande amante della bici, pieghevolista lo sono diventato per voglia e quasi per necessità: la necessità di non diver più dipendere dall'auto per gli spostamenti lavorativi, che soprattutto negli ultimi tempi mi causava notevoli ondate di stress e incavolature quotidiane.

Insomma: intermodalità per vivere meglio.
...........

......................
4. Sensazioni. Mi sento bene. Mi sento bene e - udite udite - non ho dovuto rallentare il ritmo lavorativo! Questo è dovuto essenzialmente all'organizzazione e al fatto che adesso non faccio più le stupidate tipiche del lavoratore automunito, che magari riceve una telefonata da un cliente alle 18:00 e percorre 40 km per raggiungerlo mezz'ora dopo. Adesso il cliente è pregato di aspettare il giorno dopo o due giorni dopo, oppure cerchiamo di risolvere la questione a distanza. Qui devo anche dire che sono fortunato: la totalità delle persone con le quali ho parlato della bici pieghevole - clienti compresi - ha compreso perfettamente. La gran parte di essi ha espresso ammirazione, aggiungendo però "io non ce la farei" (chissà perché, 'sta storia del muoversi con la bici viene spessissimo introiettata come fosse una domanda: "tu lo faresti"?). Una piccolissima parte s'è detta entusiasta. Due persone hanno anche preso i primi contatti con i rivenditori per vedere di acquistare la loro bici pieghevole.
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« Ultima modifica: Giugno 20, 2013, 04:53:52 pm by occhio.nero »
Federico
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Tags: cultura auto_bici faq