Kwiggle Bike

[nino#]

Comunque, già a guardarla, a me sembra impossibile che quel piantone a lungo andare non si pieghi o peggio...!

[gip]

Consentitemi di essere una voce fuori dal coro. Sarà per la mia incorreggibile curiosità verso le sfide tecniche ma a me non sembra così male. Ruote piccole? Ma non sono le stesse della Nanoo? Perché su quest'ultima vanno bene al punto di consigliarla per i sanpietrini e sulla Kwiggle no? Poi, sarò anche fissato con le norme, ma se la vogliono vendere le deve rispettare. Avrà quindi fatto e superato tutte le prove previste. Su questo i tedeschi non scherzano (a parte VW naturalmente  ). E non credo nemmeno sia una truffa del tipo 'prendi i soldi e scappa'. E' evidente che non si tratta di una bici fatta per le nostre scassate città. Ma a ben guardare dove li troviamo nel resto di Europa i fondi stradali che abbiamo qui? Ormai le vie di Pompei sono tra le strade migliori che si trovano in Italia! Io ho girato per lavoro la Germania in lungo e in largo e ho sempre trovato strade perfette. E piste ciclabili come biliardi che non finiscono dopo trenta metri contro un platano o un cassonetto delle immondizie come capita da noi. Penso che non dobbiamo misurare tutto col metro italico perché siamo noi il caso patologico non gli altri. Con l'Atala ho fatto qualche volta (poche) i trenta chilometri in un giorno senza particolari affanni con poco più di 6 m di sviluppo metrico. Perché questa che ne ha 7,5 la riduciamo a bici da ultimo miglio. Per paesi e città dove le uniche salite sono le rampe dei garage credo che con quello sviluppo metrico una dozzina di chilometri al giorno non siano impossibili. Certo non sarà una downhill con quel passo da acaro ma nemmeno vuol esserlo. Quindi... secondo me una ragione per esistere ce l'ha pure lei. Non sarà adatta ai centri di Milano o Roma ma potrebbe essere apprezzata da qualche bionda/o olandese o tedesca/o. Certo il prezzo è salato ma se deve restare intera a lungo non mi meraviglio più di tanto. Però è una bella scommessa per il nostro geniale Ing. Bettin. Il prezzo conta un bel po'! D'altra parte mi sento di fargli gli auguri lo stesso. In fondo nel mondo pieghevole i Ritchie, gli Hon e i Sanders non se ne visti molti e tutto il resto in fondo è fritto misto (e rifritto). 

[nino#]

Gip, quello che dici tu è generalmente vero, ma l'uso ideale di quella bici è, secondo me, troppo limitato perché possa diventare una best-seller. Capirei se costasse poco...!
Poi, per quanto riguarda le ruote, non puoi paragonare quelle cicciotte della Nanoo con queste (che sembrano prese in prestito da un triciclo giocattolo)!
Ma, soprattutto (e qui mi rivolgo alla tua competenza tecnica), mi chiedevo se, data la totale assenza di tubo verticale e forcella posteriore, il fatto di scaricare tutto il peso sul piantone non ne pregiudichi, alla lunga, l'integrità (specialmente se il ciclista non è un peso piuma...).

[boccia]

Faccio i complimenti a Gif, oltre che per la sua apertura mentale, anche per le due frasi sulle strade di Pompei e sul passo da acaro!

[gip]

Ciao nino, ben ritrovato. Questa bici non credo proprio sarà mai un best-seller. Su questo hai ragione. Troppo costosa e limitata. Se ho letto bene porta al massimo 92 kg ma quello che che è più limitante sono i 100 kg a terra. Se uno pesa 90 kg può usarla solo in mutande, canottiera e infradito indonesiane. Con quello sviluppo metrico poi anche un cavalcavia diventa un problema. Per la due marce si parla di uno sviluppo metrico di 4,5 m ma anche questo non è un granché. E' annunciata anche una sei marce ...staremo a vedere. Ciononostante continuo a pensare che possa trovare un buon bacino di utenza nel nord Europa. Per quanto riguarda la tecnica della bici posso solo fare congetture non avendola vista. Le ruote che usa sono delle 47-203 (12x1.75) mentre la Nanoo ha delle 54-203 (12x2.25) se non sbaglio. Sono un po' meno cicciotte ma è anche la sezione che monta la maggior parte delle pieghevoli. Le pressioni sono le stesse. Non vedo una differenza abissale. Il telaio poi è il contrario della razionalità ma sarà stato studiato per bene. E' difficile esprimere giudizi senza vedere i calcoli. Da quello che si legge il piantone dello sterzo è in acciaio inossidabile ad alta resistenza. Ma anche qui ce ne sono di mille tipi. Pensa semplicemente agli acciai con cui sono fatte le chiavi inglesi di buona qualità. Sopportano carichi enormi, fino a 85/90 kg per mm². Con un tubetto di quell'acciaio tiri su in sicurezza un monumento in bronzo di Vittorio Emanuele a cavallo. Inoltre lo sbalzo sarà circa mezzo metro. Vuol dire un momento flettente di 45 kgm. Non è tanto. La parte più delicata a mio parere è il nodo basso dove il telaio incontra il cannotto dello sterzo. Ma anche qui sembra molto ben fatta. Questa foto dei giunti (dei prototipi) fa capire quanto sia realizzata accuratamente e da dove salti fuori il costo:



Io non la comprerei mai, anche perché sono già in difficoltà coi miei Kojak sul pavé con le ruote da 349 e dove ho sempre paura di perdere un dente, ma non escluderei che possa trovare una nicchia di mercato sua. Non la vedo adatta a grosse produzioni ma per i mercati che ho citato prima perché no? Per quanto riguarda la trasmissione mi pare abbia una corona da 50 denti ma non sono riuscito a contarli sulle foto. Questo vorrebbe dire che ha un moltiplicatore epicicloidale sul mozzo (del tipo Schlumpf per capirci) che costa un occhio della testa. Tutti i film postati mi pare mostrino solo la mono marcia per cui non ho idea di come possa essere il cambio. La Nanoo insegna che si può mettere anche esterno. Anche qui vedremo...  Ciao.