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Autore Topic: città e bici in Italia, in Europa e nel mondo (articoli, classifiche, esempi, problemi, .... )  (Letto 72202 volte)

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flavioweb

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Inizio con una mia foto sul luogo… 8)



Da qui niente di che: nuovo forumista (iscritto da poco), sono Flavio appena rientrato dall’ultima scorribanda nel nord Europa…

Ho visto che c’è un topic di nessunconfine “A Copenaghen la bicicletta allunga la vita” nella rassegna stampa….non sapendo dove collocarmi ho deciso di aprirne un altro….se fosse da spostare chiedo a Peo di farlo tranquillamente.

Ebbene: sono stato in Danimarca dove la bicicletta è sacra!
Ho potuto constatarlo coi miei occhi nel viaggio a Copenhagen, ponte dal 25 al 28 aprile 2013.
Vorrei  esternare questa mia meraviglia ed ammirazione per una situazione ecologica, salutare e pulita che in Italia, patria esclusiva per le auto, ce la possiamo sognare.
Si parla di 3600 km. di piste ciclabili in tutta la nazione, in campagna o lungo la costa, o nelle frequentate strade di città: in Danimarca (la cui estensione è all’incirca come Lombardia e Piemonte) tutti vanno in bici!
A Copenhagen biciclette ovunque e di ogni tipo: passeggio, da corsa, uomini con carichi di lavoro, famiglie col rimorchio sui cui caricare i figli, risciò turistici, mezzi per portatori di handicap, tandem…
Ecco un piccolo accenno...



A breve metterò una carrellata di scatti fatti quà e là.

La rete ciclabile della città percorre tutta la città: centro, parchi, lungomare….ovunque! Ovviamente, salvo alcuni orari di punti, i mezzi di trasporti come treni, metro, autobus e pullman in genere, prevedono la possibilità di accettare gratis le biciclette a bordo.
Noi abbiamo affittato un appartamento in periferia e la proprietaria ci ha messo a disposizione 2 robuste biciclette locali.

Ecco la mia…



Ecco il reportage fotografico di un’arteria principale dalla quale (spero) sia evidente come si viaggia:  ;)

1) Strada a doppia corsia per le auto



2) Strada riservata agli autobus



3) Percorso per le bici, sempre chiaramente evidenziato



4) Marciapiede per i pedoni



Girovagando intorno al parco di Tivoli ho trovato una delle poche pieghevoli che ho notato. Eccola:



Complice il tempo decisamente più favorevole rispetto all’Italia (c’è quasi sempre stato bel tempo) abbiamo percorso circa 100 km perlustrando ogni zona della città.

Ecco il mulino a vento...


e la fantomatica sirenetta...


Le uniche noti dolenti sono state:
- il freddo (circa 10 gradi in meno che da noi)
- le bici non erano proprio il massimo (senza cambi i, sali/scendi sono un po’ faticosi) ed i sellini un po’ duri.

Del resto non potevamo pretendere di meglio! Copenhagen è una meravigliosa capitale!  :D






« Ultima modifica: Aprile 29, 2013, 03:16:43 pm by flavioweb »

Offline FoldingStyle

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Bellissimo reportage  ;),
grazie mille!!

OT ;)
Wow hai fotografato una Melon http://www.melonbicycles.com/Products/Slice-Red__5005239.aspx

Un saluto.
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Offline Jimmy

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Ciao Flavio, ma scusa ma chè sei tornato a fà?!?..ma fammu 'u piacere suvvia...stavo lì lì per raggiungerti e te torni nel bel paese?!?....ops, hai fatto bene se vogliamo cambiare strada in Italia abbiamo bisogno di ingrossare le file dei soldati in prima linea con gente attenta al dettaglio come te:-P...rimani con noi ma non ritornare là, altrimenti rischi di rimanerci (in senso figurativo, intendiamoci...lunga vita:-P)  Kisses & Bikes
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Offline Hopton

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Benvenuto Flavio e grazie del reportage. :) Fa impressione in effetti misurarsi con realtà tanto diverse dalla nostra...
Approfitto per segnalare anche qui il sito www.copenhagenize.com, che ho già pubblicizzato altrove.
Mario
"La città è fatta per le persone, non per scatole di metallo". (Ayfer Baykal, assessore all'ambiente, comune di Copenhagen)
Brompton M6L blu cobalto, Strida Evo Silver

Offline DJ

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Benvenuto!
Eheh proprio come quando ci sono stata io: tante bici, quasi nessuna auto, una viabilità perfetta e un immancabile freddo e cielo grigio sopra la mia testa!!!
DJ
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flavioweb

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Come detto ecco altri scatti...

riparto dalle nostre bici scafazze...


venditore con bici "strumento di lavoro"


Risciò all'opera!


Risciò in piazza attendendo clienti...


Altri mezzi di lavoro





Parcheggio affollato in piazza centrale....


Negozio di vendita....



con un pò di mercanzia esposta...


« Ultima modifica: Aprile 29, 2013, 10:20:56 pm by flavioweb »

flavioweb

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Ciao Flavio, ma scusa ma chè sei tornato a fà?!?..ma fammu 'u piacere suvvia...stavo lì lì per raggiungerti e te torni nel bel paese?!?....ops, hai fatto bene se vogliamo cambiare strada in Italia abbiamo bisogno di ingrossare le file dei soldati in prima linea con gente attenta al dettaglio come te:-P...rimani con noi ma non ritornare là, altrimenti rischi di rimanerci (in senso figurativo, intendiamoci...lunga vita:-P)  Kisses & Bikes

...già. me lo domando anch'io perchè sono tornato! Mannaggia a me!  :(
Forse perchè qui sono nato, lavoro, mi muovo, ho una casa...già...una casa...Jimmy...
...non immagini che casa avevamo a Copenhagen! Sarà per il freddo che invoglia a stare in casa, questi danesi hanno case belle fuori e confortevoli dentro. La nostra: spaziale, supertecnologica e superaccessioriata!
Tornando alle bici, avendo stampato in testa l'immagine di ciò che ho visto, vorrei immaginare un Italia che sviluppi questi concetti di eco sostenibilità. Io sono rimasto folgorato!  :D
Non facevo altro che fare foto alle bici (...quasi da litigio con la mia donna!)
Lo so che non è impresa facile, voi siete molto più esperti di me... forse uno dei motivi per cui si ritorna sempre "a casa" è quello di aver fatto tesoro dell'esperienza maturata per poterla mettere in atto dove vivi...portando con sé l'impegno di poter far qualcosa per cambiare, fare breccia in tante orecchie sorde a cui le piste ciclabili danno solo fastidio e non portano benefici. Potrete contare anche sul mio umile aiuto e sostegno per sostenere e divulgare la bici (pieghevole in primis ma non solo) ovunque!  :D

Offline giorgio

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grazie Flavio per la tua testimonianza...
purtroppo quando vedo queste cose, rifletto di quanto siamo arretrati in questo paese, dove nonostante tutto ancora si spendono milioni di euro per costruire nuove inutili varianti, bretelle e rotatorie senza neanche pensare di riservare parte dello spazio e delle risorse economiche consumate per rendere la vita più semplice ai cittadini. Viva il bel paese, caotico e inquinato...   :)
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Offline NessunConfine

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Biciclette in centro città. Germania: patente fin da bambini

di Sergio Carli - Pubblicato il 2 maggio 2013 05.36 | Ultimo aggiornamento: 1 maggio 2013 23.19


L’incosciente uso della bicicletta nei centri delle grandi città è, insieme con l’ Imu, una delle peggiori eredità del Governo di Mario Monti. Mentre l’ Imu verrà ritoccata, l’incubo delle biciclette resterà.

L’incubo è per i pedoni, che vedono i marciapiedi, per quanto affollati, ormai trasformati in piste ciclabili anche ad alta velocità; per gli automobilisti, che devono avere sei occhi per scansare ciclisti contromano, spesso con innocenti bambini senza casco su sellini assai precari; per i vigili urbani, che si girano dall’altra parte perché se facessero il loro dovere e provssero a fermare i ciclisti fuorilegge, rischierebbero catastrofi per sè e per i ciclisti stessi.

A suo tempo il ministro Corrado Passera aveva risposto a un appello di Blitzquotidiano in modo in parte soddisfacente in parte no: aveva smentito il liberi tutti ai ciclisti contromano, aveva detto si al casco obbligatorio ma anche no alla assicurazione obbligatoria e alla targa anche per le bici.

Chi ha una vaga idea di come funzionano queste cose sa bene che il povero Passera manco sapeva che da un ufficio del suo mega ministero qualche incosciente avesse dato via libera al contromano in città e per la risposta si è sicuramente affidato a quello stesso ufficio di incoscienti. Dire di no alla assicurazione vuole dire che se un ciclista mi investe e mi fa male è un problema mio e se un ciclista viola la legge, ad esempio gira senza casco e con bambini per giunta senza casco anche loro, di fatto gli viene garantita la totale impunità.

Il partito dei ciclisti costituisce però una lobby violenta e radicata: basta leggere gli insulti arrivati all’indirizzo di questo autore.

Oggi Antonio Cianciullo su Repubblica fornisce una nuova prova della ampiezza di quella lobby, dando notizia di una

    “legge di iniziativa popolare che verrà presentata il 4 maggio nel corso della manifestazione organizzata a Milano dalla Rete della mobilità nuova, un network che raccoglie 150 associazioni. L’iniziativa punta a creare un sistema analogo a quello della raccolta differenziata dei rifiuti: quote progressive per ridurre il peso dell’inquinamento. Entro due anni a partire dall’approvazione della legge, gli spostamenti in auto e moto dovranno essere meno di quelli a piedi, in bicicletta e con il trasporto pubblico. A partire dal secondo anno si dovrà scendere al 47,5 per cento, entro il quinto anno al 40 per cento. Una bella differenza rispetto alla situazione attuale in cui auto e moto battono i rivali 7 a 3?.

Certo mettere sullo stesso piano biciclette e mezzi pubblici è un po’ ardito e contraddittorio: indubbiamente la bicicletta è a zero emissioni inquinanti, ma lo stesso non si può dire degli autobus; e anche i tram spostano solo l’inquinamento dalla città alla location della centrale elettrica.

A Repubblica hanno però letto l’articolo di Cianciullo non tanto in chiave mezzi pubblici, anche perché sono decenni che se ne parla senza far nulla, ma in chiave ciclistica. Così hanno mandato Caterina Pasolini a intervistare, a Roma, l’attore Ascanio Celestini il quale dimostra di essere persona saggia, prudente e di buon senso e, con le sue parole, in realtà frena gli eccessi di entusiasmo.

Ascanio Celestini, che vive in una borgata dietro l’aeroporto di Ciampino, estrema periferia ai piedi dei Castelli, racconta il suo rapporto con la biciletta in questi termini:

     ”Stiamo assieme da 30 anni, me la regalò mio padre quando ne avevo dodici ed è una via di mezzo tra una bici da cross e una da passeggio. Me la porto persino in tourné. Se lo spettacolo si ferma in una città la prendo”.

Però a Roma è tutta un altro film:

    “Io vivo in una borgata fuori dal raccordo anulare. In città non ci vengo pedalando. Troppo pericoloso. Per gli automobilisti noi siamo un disturbo sulla loro traiettoria”.

La povera Caterina Pasolini sembra delusa e chiede cosa si debba fare, nell’opinione di Ascanio Celestini, per cambiare. Altra risposta di buon senso. Bisogna, dice

    “cominciare dalle scuole. In Germania dove tutti vanno in bicicletta, anche se fa freddo, i bambini hanno la patente per pedalare e devono rispettare i segnali”.

A proposito di regole per i ciclisti che da noi sono respinte con violenza.

Fonte | http://www.blitzquotidiano.it/opinioni/sergio-carli-opinioni/biciclette-centro-citta-germania-patente-1547856/

Spero ricordiate il "giornalista" per altri suoi articoli: http://www.bicipieghevoli.net/index.php?topic=2935  ;)
« Ultima modifica: Maggio 02, 2013, 08:51:31 am by NessunConfine »
Lorenzo - Tern Link P9

Offline Sbrindola

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mi sono tolto lo sfizio di commentare.

Offline Jimmy

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Sbrindola....te, a pubblicare questi articoli non fai che un bel ed utile servigio al diritto di cronaca e informazione, e ci mancherebbe...ma parte di me è dell'idea che in alcuni casi, e di fronte ad alcune manifestazioni è L'indifferenza e lo snobbare, siano le migliori armi°_°
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Offline NessunConfine

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L'ho pubblicato per aver maggior virtù di critica, normalmente posto articoli che ritengo sensati  ;D
Lorenzo - Tern Link P9

Offline Jimmy

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ma a questo punto mi piacerebbe molto di più incontrare vis-a-vis l'autore dell'articolo per a) complimentarmi (seriamente eh!) della scelta accurata e del bel taglio dei baffi che fanno molto fin du siecle e B) disquisire amabilmente ma con convinzione circa le divergenze di vedute che avremmo circa il mondo dei ciclisti....leggere i suoi articoli e commentarli su di un forum non mi basta più...voglio l'azione in campo apertoB-)
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Offline yt

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Parole qualuquinste che si adattano a qualsiasi categoria.  :(

L’incosciente uso delle auto nei centri delle grandi città è, insieme con l’ Imu, una delle peggiori eredità del Governo di Mario Monti. Mentre l’ Imu verrà ritoccata, l’incubo delle auto resterà.

L’incubo è per i pedoni, che vedono i marciapiedi, per quanto affollati, ormai trasformati in marciapiedi; per i ciclisti, che devono avere sei occhi per scansare le auto in doppia fila, spesso con innocenti bambini senza seggiolino e senza cinture; per i vigili urbani, che si girano dall’altra parte perché se facessero il loro dovere e provassero a fermare gli automobilisti fuorilegge, rischierebbero catastrofi per sè e per gli automobilisti stessi.

Il partito degli automobilisti costituisce però una lobby violenta e radicata.



L’incosciente uso dei marciapiedi e degli attraversamenti pedonali nei centri delle grandi città è, insieme con l’ Imu, una delle peggiori eredità del Governo di Mario Monti. Mentre l’ Imu verrà ritoccata, l’incubo dei pedoni resterà.

L’incubo è per le auto, che vedono le strade, sempre affollate, ormai trasformati in marciapiedi e attraversamenti anziché parcheggi e vie di comunicazione; per i ciclisti, che devono avere sei occhi per scansare i pedoni sulle ciclabili, spesso con innocenti bambini al seguito; per i vigili urbani, che si girano dall’altra parte perché se facessero il loro dovere e provassero a fermare i pedoni fuorilegge, rischierebbero catastrofi per sè e per i pedoni stessi.

Il partito dei pedoni costituisce però una lobby violenta e radicata.

Offline giorgio

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le prime giornate di caldo danno alla testa ad alcuni giornalisti, che dovrebbero farsi una pedalata per rinfrescarsi un pò
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Tags: cultura