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Autore Topic: il codice della strada e la bicicletta  (Letto 160269 volte)

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Offline psonic

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Re:il codice della strada e la bicicletta
« Risposta #90 il: Novembre 06, 2012, 11:54:14 am »
Metrosur hai tutta la mia stima. La penso come te, ma quando vedo un bel marciapiede largo non resisto... oltretutto qui a Roma spesso le piste ciclabili SONO sui marciapiedi e spesso finiscono all'improvviso (ad esempio quella che costeggia caracalla e il circo massimo)
Stesso discorso per i contromano... nel centro storico di Roma o Trastevere e' praticamente impossibile riuscire a rispettare la segnaletica automobilistica

Discorso a parte per le cuffie, io credo che siano veramente pericolose, non solo per gli altri, ma anche per la propria incolumità, le (poche) volte che ascolto l'ipod anche attrevarsare la strada a piedi diventa pericoloso
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Offline beaturbano

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Re:il codice della strada e la bicicletta
« Risposta #91 il: Novembre 06, 2012, 01:13:45 pm »
riguardo alle bici sui marciapiedi, c'è una bella risposta a tutte quelle lettere di lamentele nei confronti dei ciclisti (indisciplinati) cui "specchio dei tempi" ha dato risalto nei mesi scorsi.
http://www.biciebasta.com/index.php?option=com_content&view=article&id=554%3Aqmio-suocero-in-bici-sotto-ai-porticiq-chi-da-colpa-ai-ciclisti-non-ha-mai-pedalato&catid=37%3Anews
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non possiamo pretendere di risolvere i problemi pensando allo stesso modo di quando li abbiamo creati - albert einstein ||| è una questione di qualità - cccp

Offline Luca

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Re:il codice della strada e la bicicletta
« Risposta #92 il: Novembre 06, 2012, 01:20:22 pm »
meglio che gli altri ridano perchè mi han visto troppo piuttosto che io pianga perché mi han visto poco.. Almeno io la vedo così.

Offline francesca

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Re:il codice della strada e la bicicletta
« Risposta #93 il: Novembre 07, 2012, 06:05:03 pm »
ciao a tutti, quello del codice della strada è un argomento che torna spesso sia tra chi prende la bici sia tra coloro che vedono gli altri prenderla. Io mi sforzo di rispettare al massimo il codice stradale e rispetto le norme di sicurezza mettendo casco, luci etc..purtroppo devo dire che ci sono occasioni in cui il rispetto del codice mi espone a maggiore pericolo, proprio perché non è pensato per un veicolo così piccolo e leggero e, ogni tanto, mi capita di riparare su un marciapiedi largo e desolato magari per evitare qualcuna di quelle rotatorie in cui diventi invisibile. Ho vissuto fuori per un po' e ho sperimentato piste ciclabili con un codice preciso, semafori e sensi di marcia. In quel caso è ragionevole che il non rispetto del codice dia luogo a sanzioni, perché sei messo nelle condizioni di poter rispettare le regole della strada senza incorrere in nessun pericolo, il codice è un dovere ed è un diritto, è lì per tutelare te e per tutelare gli altri da te. Sinceramente non mi sento di poter approvare chi in Italia ti multa perché magari sali un po' sul marciapiedi perché le macchine parcheggiate in doppia fila in una strada costretta dai guardrail dei tram, ti buttano troppo spesso davanti alle auto che arrivano in corsa o peggio agli scooter che ti odiano perché occupi il loro spazio. Per me ci vuole un misto di legalità e di buon senso, fino a quando non ci sarà una legislazione precisa e delle piste ciclabili vere. Insomma, al momento in bici si sopravvive, e se non parcheggio al palo dove la parcheggio la bici? Ci sono alternative?

Offline metrosur

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Re:il codice della strada e la bicicletta
« Risposta #94 il: Novembre 07, 2012, 07:24:13 pm »
A costo di sembrare un radicale irriducibile, rispondo alla domanda del palo con un "pieghi la bici e te la porti dietro", una forma di autodifesa proprio perché non ci sono alternative in moltissime città. In ogni modo le rastrelliere per le bici sono buone solo per i ladri che possono scegliere la bici di loro gradimento tra una serie di opzioni possibili :) per il fatto di usare i marciapiedi in caso di reale necessità e se questi sono vuoti e non dai preoccupazioni ai pedoni credo che stia al buon senso, ovvio che in alcuni casi si è costretti a farlo perché attraversare alcune rotonde è veramente da suicidio, il discorso che facevo era per il 90% dei casi in cui si può evitare e non rendere una pratica corrente solo perché si ha paura di stare in mezzo alle macchine, se si ha paura, meglio non andare proprio in bici perché l'insicurezza porta spesso ad essere più vulnerabili.

Offline Sbrindola

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Re:il codice della strada e la bicicletta
« Risposta #95 il: Novembre 07, 2012, 11:46:27 pm »
condivido le parole ed il metodo di Francesca: se rispettando le regole mi trovo in condizioni di maggiore pericolo, ignoro il rischio di sanzione e metto in pratica la soluzione più sicura.

Offline bromptonian

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Re:il codice della strada e la bicicletta
« Risposta #96 il: Novembre 08, 2012, 01:54:40 pm »
Condivido anche io la posizione di Francesca. Spiegatemi poi quale rischio costituisce un ciclista su un marciapiede se la sua velocità è di tre km/h (come verosimilmente accade)!
bromptonian

Offline Jimmy

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Re:il codice della strada e la bicicletta
« Risposta #97 il: Novembre 08, 2012, 03:42:06 pm »
Bromptonian...non ho capito però il senso della tua ultima frase: intendi che rischio CORRE un ciclista o che pericolo COSTITUISCE per, eventualmente i pedoni, sul marciapiede?...la mia è che sul marciapiede, il ciclista non corre alcun pericolo (se non unicamente amministrativo..ah..ma siamo in Italia..quindi magari neppure quello°_°) ma invece crea intralcio, anche se non un vero pericolo (se vai veloce, è tutt'altar cosa^) per i pedoni che magari si possono spaventare anceh vedendo un ciclista che procede lentamente e che potrebbe perdendo l'equilibrio, andarre addosso a loro...
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Offline bromptonian

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Re:il codice della strada e la bicicletta
« Risposta #98 il: Novembre 08, 2012, 04:24:20 pm »
Scusa Jimmy, per la fretta forse mi sono espresso male. Volevo dire: su un marciapiede un ciclista, in certi casi, su certe vie, è più al sicuro che su strada. Basta che il ciclista moderi la velocità, stia attento ai pedoni, e in questo modo nessuno (né i pedoni, né i ciclisti) corre rischi. La cosa è molto elementare e deve in ogni circostanza essere dettata dal buon senso.

A Roma ci sono delle piste ciclabili realizzate sui marciapiedi dove lo spazio per pedoni e quello per ciclisti è diviso da una striscia di vernice, spesso invisibile e ancora più spesso ignorata da molti, siano essi pedoni e ciclisti. In più a questo stato di cose si aggiunge la scarsa larghezza degli spazi pedonali: basta che due persone camminino a fianco perché tutto il marciapiede risulti occupato! Non mi sembra comunque che in questi casi si verifichino così spesso investimenti di pedoni da parte di ciclisti! Basta moderare la velocità, dare qualche precedenza, avvertire suonando un campanello, e il gioco è fatto!
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Offline giannib

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Re:il codice della strada e la bicicletta
« Risposta #99 il: Novembre 08, 2012, 07:11:27 pm »
Alla fine il mio comportamento in città lo potrei sintetizzare così:
esiste una soglia del pericolo percepito oltrepassata la quale scatta l'infrazione per autodifesa.
Quindi sostanzialmente salgo sul marciapiede e, raramente vado anche contromano o passo col rosso.
Tutto il resto,luci e lucette,auricolari, pedalata euforica in mezzo alla gente o altro di simile per me non è giustificabile ne difendibile.
E se salgo sul marciapiede non solo vado pianissimo, ma chiedo, se serve, anche scusa.
E comunque se fossi un attivista della salvaciclisti tutto questo non lo starei a dire molto in giro...nel senso che se chiedo il rispetto delle regole da parte degli automobilisti non mi metto a giustificare un comportamento irregolare dei ciclisti.
« Ultima modifica: Novembre 08, 2012, 08:42:38 pm by giannib »
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Offline mark_to

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Re:il codice della strada e la bicicletta
« Risposta #100 il: Novembre 09, 2012, 01:59:07 pm »
So che molti saranno in disaccordo con me, ma non giustifico nessun comportamento che violi il codice della strada, che sia di un automobilista, o ciclista o pedone.
Ho lo stesso giramento di palle quando un autosauro mi occupa la ciclabile, o quando un ciclista mi viene contromano su una ciclabile a senso unico, costringendomi a buttarmi da una parte perchè lui/lei non si sforza neanche di tenere la sua destra (mi capita praticamente tutti i giorni), o quando, sempre sulla ciclabile, mamme con carrozzine o signore con cane scorrazzano tranquillamente, e ti guardano pure male se scampanelli incazzato...
Non giustifico il ciclista che va sul marciapiede con la scusa che le strade non sono sicure, non è un ragionamento che fila, mi dispiace...non è in questo modo che i ciclisti otterranno più rispetto, più ciclabili, più parcheggi.
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Offline Fero

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Re:il codice della strada e la bicicletta
« Risposta #101 il: Novembre 09, 2012, 03:18:49 pm »
A proposito di visibilità e sicurezza,
da una mail che mi è arrivata oggi...




(è la prima volta che vedo il termine "visable" con questa accezione)
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Offline Jimmy

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Re:il codice della strada e la bicicletta
« Risposta #102 il: Novembre 09, 2012, 04:26:39 pm »
Mark_TO...per una cosa mi trovi d'accordissimo (anzi, di più) con te mentre per un'altra in disaccordissimo (anzi, uguale ;D)...dunque: d'accordissimo quando scrivi che per nessuna ragione (mia, ma anche tua e , forse, di altri...) le bici devono o possono andare sul marciapiede e la questione di sicurezza, x me e te, è un'argomentazione debole...

in disaccordo quando ti riferisci al potenziale ciclista che viene contromano sulla pista ciclabile a senso unico: in questo caso, sì, ne farei anche una questione di sicurezza, in mancanza della pista dall'altro lato della strada (ma poi mi chiedo, perchè non le fanno tutte e adoppio senso?!?°_°)...per la quale accetto ben volentieri e esigo l'utilizza della ciclabile anche per il doppio senso, anceh se è stata prevista per uno solo...

per il resto BAci &Bici
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Re:il codice della strada e la bicicletta
« Risposta #103 il: Novembre 09, 2012, 04:45:38 pm »
Scusa Jimmy, per la fretta forse mi sono espresso male. Volevo dire: su un marciapiede un ciclista, in certi casi, su certe vie, è più al sicuro che su strada. Basta che il ciclista moderi la velocità, stia attento ai pedoni, e in questo modo nessuno (né i pedoni, né i ciclisti) corre rischi. La cosa è molto elementare e deve in ogni circostanza essere dettata dal buon senso.

A Roma ci sono delle piste ciclabili realizzate sui marciapiedi dove lo spazio per pedoni e quello per ciclisti è diviso da una striscia di vernice, spesso invisibile e ancora più spesso ignorata da molti, siano essi pedoni e ciclisti. In più a questo stato di cose si aggiunge la scarsa larghezza degli spazi pedonali: basta che due persone camminino a fianco perché tutto il marciapiede risulti occupato! Non mi sembra comunque che in questi casi si verifichino così spesso investimenti di pedoni da parte di ciclisti! Basta moderare la velocità, dare qualche precedenza, avvertire suonando un campanello, e il gioco è fatto!

Le piste ciclabili integrate nei marciapiedi sono qualcosa che trova riscontro anche qui, dalle mie parti e spesso dove finiscono le linee che delimitano il percorso ciclistico non finisce il marciapiedi, semplicemente non le hanno fatte per mancanza di..(di..? di volontà? boh). Cioè, a volte mi chiedo quale sia quell' "osservare in modo impeccabile le regole", spesso non trova riscontro neanche volendo nella realtà delle nostre strade, credo quindi che coscienziosi come siamo che abbiamo scelto di spostarci in modo diverso possiamo essere altrettanto coscienziosi da saper stabilire la pericolosità di salire sui marciapiedi in base alle caratteristiche del momento. Spesso su strade fuori città (come la Via emilia levante nel mio caso) sfrecciano macchine ad una velocità folle e ti fanno il pelo, ma io adorerei se ci fosse anche solo un pezzo d'erba in cui poter pedalare, macché c'è un fosso e devo fare estrema attenzione. Il fatto è che abbiamo infrastrutture obsolete con pensieri moderni e rispettare le regole dovunque non è ne facile e ne a volte sicuro.
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Offline Sbrindola

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Re:il codice della strada e la bicicletta
« Risposta #104 il: Novembre 10, 2012, 09:13:16 am »
So che molti saranno in disaccordo con me, ma non giustifico nessun comportamento che violi il codice della strada, che sia di un automobilista, o ciclista o pedone.
Ho lo stesso giramento di palle quando un autosauro mi occupa la ciclabile, o quando un ciclista mi viene contromano su una ciclabile a senso unico, costringendomi a buttarmi da una parte perchè lui/lei non si sforza neanche di tenere la sua destra (mi capita praticamente tutti i giorni), o quando, sempre sulla ciclabile, mamme con carrozzine o signore con cane scorrazzano tranquillamente, e ti guardano pure male se scampanelli incazzato...
Non giustifico il ciclista che va sul marciapiede con la scusa che le strade non sono sicure, non è un ragionamento che fila, mi dispiace...non è in questo modo che i ciclisti otterranno più rispetto, più ciclabili, più parcheggi.

Purtroppo l'analisi dei singoli casi sarebbe un tema infinito, oppure dovremmo creare decine di topic per situazioni specifiche, mentre qui il confronto si sposta spesso su casi specifici come quello del marciapiede.

Personalmente cerco di essere rispettoso del codice, non fosse altro che per avere la tranquillità di essere "inattaccabile" in caso di problemi ed il marciapiede per me è zona "tabù".
Visto che conosci la città, preciso che l'unico marciapiede su cui percorro brevissimi tratti è quello di corso Inghilterra, giusto per arrivare alle scale della Metro: lì c'è ampio spazio per tutti (5- m di larghezza) ed i pedoni hanno precedenza rispetto a me, che adeguo la velocità o mi fermo per farli passare.

Ci sono tanti casi però in cui rispettare pedissequamente il codice ci pone in condizioni di maggiore pericolo ed in queste situazioni metto davanti la mia sicurezza.

Tanto per fare un esempio: via Nizza nel tratto a senso unico in zona Lingotto. Descrivo la situazione per i non torinesi: si trattati una arteria molto trafficata dove i ciclisti dovrebbero stare "a panino" tra il traffico auto sulla sinistra (con auto che sfrecciano MOLTO oltre i 50 km/h… la media sarà almeno dei 70) e la corsia dei bus (con rotaie e delimitata dalle sole strisce) con continui sforamenti di carreggiata sia da parte delle auto ma saltuariamente anche dei mezzi pubblici.
In questo caso, posso dire serenamente di ignorare il codice, che vorrebbe le bici sempre sulla destra e preferisco stare sulla sinistra vicino alle auto parcheggiate, dove almeno posso concentrare la mia attenzione al traffico in arrivo solo da un lato.

E’ solo UNA delle situazioni in cui mi trovo quotidianamente a dover scegliere tra essere rispettoso del codice ma aumentare esponenzialmente i rischi di incidente oppure fare come ritengo più opportuno per salvaguardare la mia incolumità, potrei citarne ancora diversi altri.
Non sempre è possibile scegliere percorsi alternativi in città come Torino con colli di bottiglia quali cavalcavia ferroviari o ponti, e questo vale per tante altre città.

Dal momento che quando ho questi atteggiamenti sono ancora più vigile del solito di quanto mi succede attorno, sono pronto anche ad affrontare una eventuale contestazione delle FdO: magari la multa la prenderò ugualmente, ma cercherò comunque di far valere le mie ragioni e motivare il mio comportamento.
Fino ad ora comunque sono riuscito a percorrere migliaia di km in città senza una singola caduta o essere causa di incidenti e l'unico contatto con i vigili è stato lo scambio di battute sul mezzo e sull'attrezzatura (luci e casco) per la quale ho ricevuto complimenti.
Giustamente ci poniamo scrupoli ed analizziamo situazioni particolari del Codice della Strada, ma la verità è che per migliorare l'opinione nei confronti dei ciclisti, bisogna lavorare ancora molto su aspetti decisamente basilari.
« Ultima modifica: Novembre 10, 2012, 08:07:46 pm by Sbrindola »