Un po’ OT: la settimana scorsa sono andato a veder passare il Tour de France nella tappa che partiva da Piacenza. Per non infognarmi nella folla, ho scelto un punto tranquillo, con una chiesetta e ampio spazio subito dopo il ponte sul torrente Tidone, fra Rottofreno e Sarmato. Dopo essermi studiato un percorso di avvicinamento che aggirasse i blocchi lungo la strada statale, ho individuato una stradina campestre che arrivava giusta giusta nel punto prescelto… giusto per trovarla sbarrata oltre 1 km prima della statale! Ma che problema c’è quando nel baule dell’auto si ha una pieghevole?
E così ho parcheggiato, aperto la Vitesse e fatto una rilassante pedalata fra i campi. Una volta trovato il mio appostamento, però, mi è parso doveroso dare un momento di gloria anche alla mia valida cavalcatura, che mi accompagna fedelmente da più di dieci anni nelle mie modeste zingarate a pedali.
E infatti eccola che assiste al passaggio delle sue sorelle da corsa; con un po’ di fortuna, oltre al gruppo
ho colto al volo anche la maglia gialla Tadej Pogačar che chiacchiera con un collega nelle retrovie
e il valido velocista eritreo Biniam Girmay, che quel giorno vincerà la tappa sul traguardo di Torino.
Vittorio